Carne rossa e processata, i danni alla salute in uno studio scientifico

I danni della carne rossa e processata sono aumentati dal commercio globale che diffonde malattie legate all'alimentazione in tutti i paesi, rileva uno studio.

Carne rossa e processata, i danni alla salute in uno studio scientifico

Il rapido aumento del commercio internazionale di carne rossa e processata ostacola gli sforzi internazionali verso diete sostenibili e provoca danni alla salute a livello globale. Lo afferma una ricerca pubblicata su BMJ Global Health, che ha esaminato le variazioni tra paesi nelle malattie croniche legate all’alimentazione a causa del commercio di carne. L’obiettivo era studiare l’impatto del commercio di carne rossa e lavorata sui cosiddetti non-communicable disease (NCD). Il risultato mostra che la globalizzazione del commercio porta una maggiore diffusione delle carni rosse processate che rendono più uniformi i livelli di danno alla salute.

Si legge nello studio: “Selezionando 14 carni rosse e sei prodotti a base di carne lavorata, abbiamo studiato i flussi commerciali bilaterali di carne in 154 paesi. L’aumento globale del commercio di carne rossa e lavorata ha contribuito al brusco aumento di malattie legate all’alimentazione” tra cui il cancro del colon-retto, il diabete mellito e le malattie coronariche. “Nel periodo dal 1993 al 2018, i paesi insulari dei Caraibi e dell’Oceania sono stati particolarmente vulnerabili alle malattie legate all’alimentazione con elevata mortalità a causa delle grandi importazioni di carne. Inoltre, i paesi dell’Europa settentrionale e orientale hanno notevolmente aumentato i tassi di morte e malattie invalidanti  legate alle importazioni di carne.

Carne coltivata in laboratorio

I nostri risultati suggeriscono che sia gli esportatori che gli importatori devono intraprendere urgentemente azioni intersettoriali per ridurre gli impatti sulla salute del commercio di carne. Per prevenire conseguenze indesiderate sulla salute dovute al commercio di carne rossa e lavorata, gli interventi futuri devono integrare le politiche sanitarie con le politiche agricole e commerciali, cooperando con i paesi esportatori e importatori responsabili”.