Carrefour: stato di agitazione per i dipendenti causa esuberi

Stato di agitazione per i dipendenti di Carreforu: il piano di ristrutturazione dell'azienda prevede esuberi e la cessione in franchising di alcuni punti vendita.

Carrefour: stato di agitazione per i dipendenti causa esuberi

I dipendenti di Carrefour sono in stato di agitazione: a dare l’annuncio è stato Fisascat Cisl in una nota stampa. Tutta colpa del nuovo piano di ristrutturazione che prevede esuberi e cessione in franchising di diversi punti vendita.

Son 15mila i dipendenti di Carrefour Italia a essere preoccupati di questo piano di ristrutturazione. Il progetto era stato annunciato lo scorso 1 ottobre da Christophe Rabatel, il CEO della multinazionale.

La riorganizzazione prevede che 615 full time equivalent vadano in esubero (si tratta di circa 770 lavoratori), con la cessione in franchising di 106 punti vendita, suddivisi fra 82 express e 24 market, così suddivisi per regione:

  • Lombardia: 41
  • Campania: 18
  • Liguria: 17
  • Lazio: 16
  • Toscana: 6
  • Emilia Romagna: 4
  • Piemonte: 3
  • Abruzzo: 1

Vincenzo Dell’Orefice, segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl, ha spiegato che con lo stato di agitazione vogliono sottolineare la necessità che la multinazionale riveda le parti del piano di ristrutturazione in quanto rischia di penalizzare l’occupazione.

proteste

I sindacati protestano soprattutto contro le mancate indicazioni da parte di Carrefour dei “criteri adottati dall’azienda per giungere a tale quantificazione” degli esuberi, omettendo anche di citare quali saranno i negozi da dismettere e “bypassando un confronto di merito in ordine alle garanzie ed alle tutele per i lavoratori che attualmente operano nei negozi”.

Secondo i sindacati manca anche un piano di rilancio che sia convincente per quanto riguarda la rete di vendita diretta in quanto quello che Carrefour ha definito come “sviluppo” consiste solamente nel programmare nuove attività affidate in gestione ad aziende terze e un’ennesima serie di licenziamenti collettivi che vanno ad aggiungersi a interventi precedenti similari che hanno avuto come unico esito quello di ridurre l’organico diretto e peggiorare le condizioni di lavoro.

Dal canto suo, poi, Carrefour ha diramato una nota in risposta a quella dei sindacati. In essa l’azienda ribadisce il proprio impegno al confronto con i sindacati e le previste istituzioni con l’obiettivo di garantire a ogni collaboratore coinvolto la miglior soluzione possibile.

Secondo Carrefour, il piano di esodi incentivati sarà su base volontaria. Queste le parole dell’azienda: “Il Piano di trasformazione è finalizzato a rafforzare la crescita di Carrefour in Italia, consolidando il modello in franchising sulla rete di vendita, migliorando la competitività degli ipermercati e supermercati diretti e snellendo la sua organizzazione interna, con l’obiettivo di concentrarsi sulle attività al servizio dei punti vendita”.

Carrefour ha poi confermato la volontà di rimanere e continuare a investire in Italia.