Casciotta d’Urbino Dop, l’Emilia Romagna promuove un formaggio non suo: è guerra con le Marche

Fra Emilia-Romagna e Marche è scoppiata la guerra per la Casciotta d'Urbino: chi deve promuovere questo formaggio Dop?

Casciotta d’Urbino Dop, l’Emilia Romagna promuove un formaggio non suo: è guerra con le Marche

Lasciate perdere per un attimo La Guerra dei Cloni: scoppiata è La Guerra della Casciotta d’Urbino. Sì, scritto proprio, così, è Casciotta, non caciotta. Stiamo parlando di una Dop che, come si evince dal nome, è originaria delle Marche. Solo che anche l’Emilia Romagna vuole promuoverla come formaggio del suo territorio. Dunque le due regioni si stanno contendendo la Casciotta a suon di “È mia, no è mia!”.

Ma di chi è la Casciotta d’Urbino?

Casciotta d'Urbino, caseificio

La questione è solo apparentemente semplice. Si chiama Casciotta d’Urbino? Urbino sta nelle Marche? Quindi la Casciotta d’Urbino è un formaggio marchigiano e tocca alle Marche promuoverla. Se non fosse che l’Emilia-Romagna non è proprio d’accordo. Ok che Urbino sta nelle Marche (a meno che l’Emilia non voglia contestare anche questo inossidabile e geografico fatto), ma il fatto è che dieci dei quaranta produttori fanno parte di sette comuni della Valmarecchia che sono passati dalle Marche all’Emilia-Romagna.

Che sono pur meno della metà dei produttori, ma l’Emilia-Romagna si fa forte di questi dieci produttori e sostiene che la Casciotta d’Urbino debba essere promossa anche da loro.

La cosa, ovviamente, non è piaciuta affatto ad Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio Marche Nord. Varotti è arrabbiatissimo con l’Emilia-Romagna che sta letteralmente derubando le Marche. Secondo Varotti, è inaccettabbile che l’Emilia-Romagna si rubi tutto ciò che appartiene alle Marche, dovrebbe pensare a valorizzare le sue Dop e non quelle altrui che hanno una denominazione così chiara.

Varotti ribadisce che la Casciotta d’Urbino è nata nelle Marche, porta il nome di Urbino ed è prodotta per la maggioranza sul territorio marchigiano. Per Varotti è assurda la pretesa dell’Emilia. È come se Mantova si fregiasse del prosciutto Carpegna Dop (altra denominazione di origine protetta delle Marche) solo perché i suini per la sua produzione possono arrivare anche dalla zona del mantovano.

Varotti non le manda a dire: l’Emilia-Romagna è abituata a mettere le mani dappertutto. E ricorda una delle ultime gaffe fatte dalla regione confinante ovvero di quando ha promosso turisticamente la città di Cattolica (che fa parte dell’Emilia-Romagna) mettendo le immagini di Gabicce Monte e del parco del San Bartolo (che fanno parte della provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche).

Ma Varotti è inarrestabile, ne ha per tutti, anche per l’ex giunta di sinistra che ha guidato le Marche nel corso degli ultimi anni. Varotti l’accusa di aver fatto poco per difendere il territorio e il suo patrimonio, permettendo la secessione di quei comuni e ignorando quasi del tutto la Casciotta d’Urbino.

E sempre qui si torna. Un consiglio per l’Emilia-Romagna: che ognuno si faccia le Casciotte proprie, eh, che è meglio.