Cibi per neonati: troppi zuccheri secondo l’OMS

Dopo uno studio su 8mila prodotti in Europa, l'Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia l'eccesso di zuccheri contenuti negli alimenti per bambini e neonati.

Cibi per neonati: troppi zuccheri secondo l’OMS

Troppi zuccheri negli alimenti per lo svezzamento e nei cibi per neonati: a denunciarlo è l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lancia l’allarme dopo che due nuovi studi dell’Oms Europa hanno dimostrato che in molti casi gli alimenti pubblicizzati e commercializzati come adatti ai bambini contengono in realtà un elevatissimo livello di zuccheri.

Per giudicare questi cibi più o meno appropriati per la fascia di età compresa tra 6 e 36 mesi, l’Oms ha sviluppato una bozza di modello di profilo nutritivo per bambini, per poi compararla con i contenuti nutrizionali, l’etichettatura e la promozione degli alimenti per neonati disponibili in commercio.

L’indagine è stata condotta in quattro località nella regione europea dell’Oms (Vienna, Austria, Sofia, Bulgaria, Ungheria, e Haifa, Israele), prendendo in esame quasi 8mila prodotti alimentare o bevande commercializzati per neonati e bambini. Nonostante i troppi zuccheri presenti negli alimenti, una percentuale tra il 28% e il 60% di questi prodotti viene comunque commercializzata come adatta per i bambini di età inferiore ai 6 mesi.

Addirittura, in tre delle città prese in esame, almeno la metà dei prodotti analizzati ha fornito oltre il 30% delle calorie totali degli zuccheri.

“Una buona alimentazione nell’infanzia e nella prima infanzia rimane fondamentale per assicurare una crescita e uno sviluppo ottimali del bambino e migliori risultati di salute in futuro – compresa la prevenzione di sovrappeso, obesità e malattie non trasmissibili legate all’alimentazione (NCD) – rendendo così l’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti in tutte le età molto più realizzabile”, ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms Europa, commentando lo studio.

[Fonte: Agi]