Cibo: i giovani lo vivono come un problema, da quando c’è la pandemia

Emergono numeri preoccupanti nel rapporto cibo-giovani da una ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ANBI Emilia Romagna, Consorzio di Bonifica di Piacenza e CREA.

Cibo: i giovani lo vivono come un problema, da quando c’è la pandemia

Da quando c’è la pandemia il cibo è diventato un problema per alcuni giovani. Questo perché le abitudini alimentari – così come altre abitudini – sono inevitabilmente cambiate da quando si è costretti a convivere con il Coronavirus.

Secondo una ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ANBI Emilia Romagna, Consorzio di Bonifica di Piacenza e CREA durante la pandemia il cibo è diventato un problema per quasi un intervistato su cinque (16%). Un campanello d’allarme significativo per il rischio di disturbi alimentari, e a ciò si aggiunge il fatto che tra i giovani è incrementato il senso di solitudine per via di lockdown e scuola in DAD. Molti sono inoltre i giovani che saltano la colazione.

Non tutto è negativo, tuttavia. Sempre secondo la ricerca, infatti, i ragazzi in tempi di pandemia hanno cominciato a consumare più cibi sani, poveri di zuccheri e con meno sale. E c’è anche molto più attenzione alla provenienza dei cibi.

Il campione coinvolto è stato di quasi 500 studenti dai 14 ai 19 anni provenienti dalle scuole superiori dell’Emilia Romagna e l’obiettivo è quello di conoscere in che modo è cambiata l’alimentazione tra i giovani durante la pandemia.