Cibo sintetico: parte a Padova la campagna contro la carne in provetta

Parte da Padova una campagna contro il cibo sintetico, la carne in provetta, il latte non latte e via dicendo. Con l'improbabile riferimento alla "carne Frankenstein".

Cibo sintetico: parte a Padova la campagna contro la carne in provetta

Questa volta la campagna contro la carne sintetica parte da Padova: qui Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition hanno messo in piedi una campagna promozionale per dire basta al cibo in provetta. Ah, fra l’altro anche Giorgia Meloni si è dichiarata contro il cibo sintetico.

Secondo Coldiretti Padova, le multinazionali del cibo sintetico, cercano di imporre sul mercato la “carne Frankenstein” (parole loro, noi riportiamo solo), quella prodotta in laboratorio come il latte “senza mucche” o il pesce senza mari, laghi e fiumi. Anche se, tecnicamente, forse il termine carne Frankenstein è un po’ improprio. Cioè, è vero che il dr. Frankenstein aveva assemblato il suo “mostro” in una specie di laboratorio, ma è anche vero che il mostro di Frankenstein era composto da parti diverse di differenti corpi umani, mentre la carne in laboratorio non viene ovviamente prodotta in tal modo (cioè, non è che prendono un pezzo di questa mucca, un pezzo di quest’altra e poi la assemblano). Quindi forse il paragone non è perfettamente calzante. Ma basta divagazioni.

latte

Ma torniamo a Coldiretti che paventa il fatto che, già a inizio 2023, il cibo sintetico potrebbe invadere i mercati europei in quanto sono previste le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Per questo motivo le associazioni promotrici di tale iniziativa vogliono sensibilizzare i cittadini sui rischi di tali cibi, valorizzando nel contempo il cibo naturale.

Per Coldiretti Padova, la carne in provetta rischia di mettere in pericolo la zootecnica locale. Nell’Alta Padovana ci sono circa 4mila allevamenti fra bovini, suini, polli e conigli. I bovini nelle stalle di Padova sono circa 100mila distribuiti in 2.200 allevamenti, mentre i suini sono circa 105mila, distribuiti in 1.820 allevamenti. Le vacche da latte, invece, sono 40mila, per una produzione annua di 2 milioni e 140mila quintali di latte.

Visto che gli allevamenti in questo periodo stanno già affrontando le conseguenze del caro bollette e dell’aumento dei prezzi delle materie prime, ecco che adesso devono contrastare anche la minaccia del cibo sintetico.

Ma Coldiretti Padova si lancia oltre: parla di demonizzazione di bistecche, braciole, prosciutti, salami e formaggi che coincide con la propaganda del passaggio alla dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico sostituirà quello naturale. E parla anche di interessi economici e speculazione internazionali volte a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta Mediterranea, il tutto nascosto dietro il business della carne in provetta.

Ok, la lancio lì, ma non è che le due tipologie di carne possono coesistere tranquillamente visto che si parla sempre anche di fame nel mondo, carestia e risorse mancanti? Se si riesce a produrre del cibo aggiuntivo a quello già esistente, in modo da coprire la differenza, è poi così sbagliato?