Cina, corsa agli approvvigionamenti: il governo esorta le famiglie a fare scorta di cibo

In Cina il ministero del Commercio chiede ai governi locali di esortare le famiglie a fare scorta di cibo: inizia la corsa agli approvvigionamenti.

Cina, corsa agli approvvigionamenti: il governo esorta le famiglie a fare scorta di cibo

In Cina è partita la corsa agli approvvigionamenti. Il Ministero del Commercio ha chiesto ai governi locali di esortare le famiglie a fare scorta di cibo e beni di prima necessità: il maltempo, la carenza di energia e le restrizioni dovute al Covid-19 minacciano di interrompere le forniture.

In particolare il Ministero ha incoraggiato le persone a fare scorte di verdure, oli e pollame, in modo da “soddisfare i bisogni di vita quotidiana e le emergenze”. Inoltre ha anche esortato le autorità locali ad assicurarsi che le persone abbiano un “approvvigionamento adeguato” di ben essenziali fino alla prossima primavera, chiedendo anche di mantenere i prezzi stabili (nel corso delle ultime settimane il prezzo delle verdure è aumentato in tutta la Cina a causa delle piogge insolitamente abbondanti che hanno danneggiato i raccolti).

Questa allerta, soprattutto a causa del riferimento alle “famiglie”, ha scosso i social media cinesi. Un utente di Weibo, estremamente preoccupato, ha spiegato che il Governo non aveva chiesto di fare scorta merci neanche quando è scoppiata la pandemia da Covid-19 a inizio 2020.

scorta cibo

Sono poi spuntate diverse ipotesi in merito alla divulgazione di questo avviso. Qualcuno sostiene che sia dovuto alle crescenti tensioni fra Pechino e Taipei, ma Hu Kijin del Global Times ha respinto tale tesi. L’Economic Daily, invece, sostiene che probabilmente il Governo sta ricordando alle famiglie di prepararsi in caso di blocchi temporanei provocati dal Coronavirus.

Secondo Wang Hongcun, un funzionario dell’Ufficio del Commercio municipale di Pechino, l’aumento del costo del cibo potrebbe essere in parte imputato alle rigide misure imposte dalla Cina per cercare di arginare la diffusione del Coronavirus. Ricordiamo che, in tale ottica, la Cina aveva bloccato i treni ad alta velocità, messo in quarantena tutti i passeggeri e modificato i semafori in rosso per scoraggiare il traffico in una contea in cui era stato segnalato un singolo caso.

O ancora: un singolo caso di Coronavirus ha bloccato tutto Shanghai Disneyland, con lunghe code di visitatori in attesa di fare il tampone in aree improvvisate per i test.

A questo bisogna aggiungere la carenza di carbone che ha provocato un aumento dei costi dell’agricoltura in serra, incrementando anche il costo del riscaldamento e dell’energia elettrica. In più il clima estremo ha danneggiato i raccolti nelle principali province agricole.

Nel frattempo Pechino sta preparando un piano d’azione per incoraggiare le persone a non ordinare più cibo del necessario e a segnalare i ristoranti che sprecano cibo. E ricordiamo che ad aprile la Cina aveva approvato una legge che consentiva ai ristoranti di addebitare ai commensali un supplemento per aver lasciato troppi avanzi nei piatti. Sempre la medesima legge, poi, punisce con multe fino a 15mila dollari le persone che realizzano o condividono video sul binge eating.