Clementine, la produzione diminuisce ma i prezzi si abbassano: e gli agricoltori italiani sono costretti dalla GDO a vendere sottocosto o quasi. Lo denuncia la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, che parla di produttori “spremuti” dalla grane distribuzione. Il problema di quest’anno è dato dalle condizioni climatiche che non hanno portato a una buona annata in termini di rese. Contemporaneamente ci sarebbero grandi quantità in arrivo dai mercati stranieri.
Pietro De Padova e Vito Rubino, rispettivamente presidente e direttore di CIA Agricoltori Italiani Due Mari, dichiarano: “Da un primo monitoraggio che abbiamo svolto, i prezzi alla vendita sono troppo bassi sui banchi della grande distribuzione per il moltiplicarsi delle campagne sottocosto: una vera e propria speculazione determinata anche dall’assurdo fenomeno di quella che viene chiamata asta a doppio ribasso”. Il sottocosto e le pratiche commerciali sleali sono però appena state vietate dalla legge italiana, anche se ovviamente gli effetti devono ancora dispiegarsi.
Continuano i rappresentanti: “Ad avere il margine di guadagno è sempre la grande rete di supermercati e discount che mette negli scaffali prodotti alimentari a prezzi super scontati. A rimetterci sono sempre i produttori, costretti a subire contratti a cifre troppo ridotte che non coprono nemmeno i costi di produzione. Un sistema, quello degli abbassamenti esagerati dei prezzi, che spreme gli agricoltori e alimenta la catena dello sfruttamento delle imprese e, in sostanza, distrugge la filiera”.