Perdita stimata per oltre 70 milioni di euro per le clementine italiane, su un valore di produzione totale di 170 milioni. A lanciare l’allarme è Confagricoltura in occasione della campagna di commercializzazione dell’agrume.
In Calabria, primo produttore nazionale, è già stato dichiarato lo stato di crisi e sono state attivate le relative azioni straordinarie di sostegno alle aziende.
Prima la siccità estiva ha favorito la crescita di calibri con piccole e medie dimensioni, poi le alte temperature di ottobre e novembre hanno penalizzato i consumi. A dare, infine, il “colpo di grazia” alle coltivazioni di clementine le piogge di fine novembre che ne hanno ridotto notevolmente la durata, incrementando gli scarti al 50-60%. A calare è anche il prezzo medio del frutto, ridotto del 44% rispetto allo scorso anno.
“Le piogge persistenti e l’elevata umidità delle ultime settimane – sottolinea Confagricoltura – hanno continuato a compromettere qualità e conservazione dei frutti, favorendo lo sviluppo di marciumi, pregiudicando anche l’ultima fase della campagna, quella della commercializzazione di varietà tardive. Ma non solo: la crisi che ha investito le clementine si ripercuote su tutti gli agrumi”.