Coca Cola, McDonald’s e Pepsi boicottate perché continuano a lavorare in Russia

Coca Cola, McDonald's e PepsiCo continuano a essere a rischio boicottaggio per la loro decisione di continuare a lavorare in Russia.

Coca Cola, McDonald’s e Pepsi boicottate perché continuano a lavorare in Russia

Si moltiplicano gli appelli a boicottare Coca Cola, McDonald’s e PepsiCo a causa della loro decisione di continuare a operare in Russia: la pressione arriva sia dai politici che dal popolo dei social media, che negli ultimi giorni ha inondato le piattaforme di turno con hashtag inequivocabili come #BoycottMcDonalds, #BoycottCocaCola e #BoycottPepsi.

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Altre compagnie, come Netflix o Apple, avevano infatti deciso di ritirarsi dal mercato russo in seguito all’atto di invasione delle ultime settimane: il giudizio verso coloro che invece continuano a fare affari in casa russa, dunque, è rapido e severo. “La nostra catena di supermercati non collabora più con la società Coca-Cola, che continua ad operare nel territorio dell’aggressore” scrive ad esempio Novus, catena di supermercati ucraina che negli ultimi giorni ha rimosso dai propri scaffali i prodotti firmati Coca Cola. Molto simile anche l’annuncio di Fozzy Group, altro marchio della grande distribuzione operante in Ucraina: “Da oggi rimuoveremo tutti i prodotti dagli scaffali dei negozi Silpo, Fora, FOZZY Cash&Carry e Market super Thrash” si legge in una nota. “Tutte le future consegne sono state interrotte”.

La condanna e l’invito al boicottaggio arriva anche, come accennato, dalle forze politiche: John Mann, membro della Camera dei Lord del Regno Unito, si è rivolto ai propri seguaci di Twitter scrivendo: “Se McDonald’s e Starbucks continuano a vendere in Russia, allora dovrebbe essere istigato un boicottaggio internazionale dei loro prodotti”. A onor del vero, però, va ricordato che McDonald’s sta anche aiutando i combattenti ucraini distribuendo cibo e acqua.