Coca-Cola ha le mani in pasta in più settori di quanti non pensiate. Uno di questi è il caffè, e infatti il colosso del soft drink più famoso del mondo nel 2018 ha acquisito Costa Coffee, capofila (in termini numerici) delle caffetterie nel Regno Unito. Ma gli affari non vanno tanto bene per la catena di caffè di origini italiane, tant’è che la multinazionale di Atlanta sarebbe in trattativa per vendere l’impero inglese del nero. Sul tavolo, una cifra poco appagante: 2 miliardi di euro, contro circa il doppio sborsato per l’acquisto oltre sette anni fa.
Una vendita poco remunerativa per Coca-Cola
Il caffè più popolare in UK è (quasi) in vendita, e la ragione è più di una: costi sempre più alti (non da meno quelli per la materia prima) e una forte concorrenza sono fra le motivazioni che hanno spinto Coca-Cola, proprietaria della catena da più di sette anni, a cercare sul mercato un nuovo acquirente. Precedentemente parte del portafoglio Whitbread – lo stesso nome dietro la catena alberghiera Premier Inn – Costa Coffee era stata ceduta all’azienda della bibita gasata per 3,9 miliardi di dollari, ma ora potrebbe passare in nuove mani per molto meno.
La cifra che giunge alle orecche della stampa si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, circa la metà di quella pagata per l’acquisto. Il dossier per la vendita è stato affidato, secondo Sky News, alla banca di investimenti Lazard, che sta esaminando le opzioni papabili e tastando il terreno per individuare potenziali acquirenti interessati. Il fortunato (o sfortunato) investitore si porterà a casa un impero che conta 3.000 punti vendita in tutto il mondo, due terzi dei quali nel Regno Unito.
James Quincey, amministratore delegato di Coca-Cola, ha ammesso che Costa non è esattamente nel punto in cui si aspettavano si trovasse in termini di investimento. L’azienda, dice, “sta riflettendo su ciò che ha imparato, valutando come poter trovare nuove strade per crescere nel settore del caffè“.