Coldiretti: inaccettabile che l’UE dia soldi alla “carne di Leonardo Di Caprio”

Coldiretti attacca la scelta dell'Unione Europea di finanziare con risorse pubbliche il business privato della “carne” in provetta, la stessa su cui ha investito anche Leonardo di Caprio.

Coldiretti: inaccettabile che l’UE dia soldi alla “carne di Leonardo Di Caprio”

“È inaccettabile che l’Unione europea finanzi con risorse pubbliche il business privato della “carne” in provetta”, quella “di Leonardo di Caprio”, tanto per intenderci, dice la Coldiretti. La denuncia parte da Tuttofood, la World Food Exibition di Milano, uno dei primi eventi di settore che si svolgono finalmente in presenza.

Dietro il business privato della “carne non carne”, dice la Coldiretti, “si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale”. E viene tirato in ballo anche l’investimento fatto dall’attore hollywoodiano, tra i primi a intuire le potenzialità del nuovo mercato della carne vegetale.

“Il finanziamento è stato concesso alla Nutreco e alla Mosa Meat dove ha investito anche il famoso attore americano Leonardo di Caprio che non ha certo bisogno dei soldi dei cittadini europei”, dice infatti Coldiretti. Non si tratta peraltro dell’unico episodio di personaggio pubblico – ricorda Coldiretti – che cerca di fare businees con la carne finta come dimostra il caso del magnate Bill Gates.

Leonardo DiCaprio

Il supporto finanziario è stato peraltro concesso – riferisce la Coldiretti – nell’ambito del programma React Eu che la Commissione aveva avviato per rispondere alla crisi generata dall’emergenza Covid che ha messo in ginocchio il sistema dell’allevamento in Italia e in Europa. Si rischia di sostenere una abile operazione di marketing che – sottolinea Coldiretti – punta a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione senza peraltro aver effettuato una reale verifica indipendente sull’impatto etico ed ambientale di queste produzioni sulle quali puntano un numero crescente di multinazionali per fare affari.