Come i rider sono il simbolo della rivolta scoppiata in Indonesia

Le proteste in Indonesia vedono i food rider protagonisti, e il resto del Sud Est asiatico dà segnali di solidarietà.

Come i rider sono il simbolo della rivolta scoppiata in Indonesia

Potere e soldi ai ricchi, e il resto della popolazione che se la cavi come meglio può. Questo, in sintesi, il motivo della rivolta in Indonesia, dove le differenze di classe e le disuguaglianze economiche sono più profonde che mai. La più grande isola del Sud Est asiatico è oggi un regime semi autoritario sotto il governo dell’ex generale Prabowo Subianto. Da qualche giorno però il suo strapotere è messo in discussione a seguito di uno scoop sulle indennità a sette zeri per i membri del Parlamento. Al centro degli scontri, come protagonisti e purtroppo anche vittime, i rider che consegnano pasti a domicilio.

Proteste e repressione

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Le tensioni in Indonesia fermentavano da qualche tempo. Tasse sempre più alte, stipendi stagnanti, aumento del costo della vita e crescente tasso di disoccupazione non sono sintomi di un paese stabile, men che meno in buono stato di salute. La miccia che ha dato il via ai tumulti però è arrivata sotto forma di report esplosivo. La notizia trapelata riguarda l’indennità abitativa dei parlamentari introdotta lo scorso anno. Ben 50 milioni di rupie (corrispondenti a circa tremila dollari al mese) in aggiunta al salario. Uno scandalo, se si pensa che tale cifra ammonta a 30 volte il salario minimo indonesiano.

A Hong Kong un rider ha ricevuto un risarcimento milionario, ma non è questo il punto A Hong Kong un rider ha ricevuto un risarcimento milionario, ma non è questo il punto

La miccia è detonata definitivamente il 25 agosto scorso, giorno in cui le proteste contro il governo sono diventate estremamente violente. Negli scontri è stato ucciso il rider Affan Kurniawan, 21 anni, travolto da un mezzo della polizia proprio mentre effettuava una consegna. L’episodio, secondo dimostranti e osservatori, ha rivelato la gravità della militarizzazione e repressione di ogni forma di dissenso nell’Indonesia di Subianto.

La morte di Kurniawan ha scatenato proteste ancora più feroci, gli edifici amministrativi e case di membri di governo ed élite presi di mira saccheggi e incendi. Dall’altra parte, la reazione di polizia ed esercito si è fatta ancora più brutale, adottando tecniche da guerriglia armata. Nel frattempo il bilancio delle vittime è salito ad almeno 10 persone, mentre sono quasi cinquecento i feriti. In questo clima da guerra civile il governo ha persino oscurato TikTok, al fine di impedire la mobilitazione e limitare la diffusione di contenuti considerati provocatori.

I rider e la solidarietà

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Affan Kurniawan suo malgrado è diventato il simbolo e il motore delle proteste. Quello del rider, e lo sappiamo bene anche in Europa, è fra i mestieri più precari a tutti i livelli: salario, condizioni, sicurezza. E ciò è ancora più vero in paesi instabili e profondamente disuguali come l’Indonesia, dove le classi sociali sono particolarmente polarizzate. Quasi scontato dunque che si vengano a creare situazioni estreme come queste, anche solo sul piano simbolico. Rider vs élite, ovvero ultimi contro primi.

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Per questo non sorprende che proprio i rider ci vadano di mezzo, e che in qualche modo aggiungano al loro carico anche la responsabilità di rappresentati delle proteste. Ciò che invece sorprende è la solidarietà che stanno ricevendo da parte di tutti i loro vicini. In questi giorni nel Sud Est asiatico è stato lanciato l’hashtag #SEAblings, gioco di parole sulla sigla dell’area geografica di appartenenza. Tantissime persone, soprattutto giovani, partecipano da Filippine, Malesia, Singapore e numerose isole dello stesso arcipelago indonesiano.

L’iniziativa è molto semplice: gli utenti ordinano cibo da piattaforme locali come Grab e Gojek. Tuttavia nell’ordine specificano che il rider può tenere il pasto per sé o può distribuirlo a chi ne ha bisogno tra amici e famiglia. In molti casi anche i partecipanti vivono in paesi in cui la corruzione a livello governativo è rampante. Così ciò che sta accadendo in Indonesia diventa esempio di speranza e ispirazione per il rovesciamento dello status quo.

Un supporto piccolo, quasi insignificante, ma in crescendo. Proprio come le proteste e la gente comune, che quando scende in piazza, unita e organizzata, ha il potere di cambiare davvero le cose. Rider compresi.