Com’è la pizza “Made in Chicago” che hanno regalato al Papa

Una tonda calda calda (si scherza) è stata recapitata nelle mani di Sua Santità. In che condizioni sarà arrivata?

Com’è la pizza “Made in Chicago” che hanno regalato al Papa

Puoi togliere papa Leone da Chicago, ma l’amore per la pizza tipica della città statunitense troverà sempre un modo per tornare dai suoi concittadini – anche se si tratta di Sua Santità. È quello che è successo ieri a Città del Vaticano, dove una giovane fedele ha consegnato al pontefice un cartone che ha percorso un viaggio transoceanico. Circa 7.740 chilometri per la Aurelio’s Pizza che è arrivata, apparentemente intatta, dagli Stati Uniti dritta dritta nelle mani di Prevost. Scopriamo chi (e come) l’ha portata fin lì.

Il viaggio della speranza per la pizza di Aurelio

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Tutte le strade portano a Roma. Anche quelle che prevedono l’attraversamento dell’Atlantico con una pizza nel bagaglio a mano. Il gesto di stima nei confronti del pontefice si è trasformato in una campagna pubblicitaria gratuita per Aurelio’s Pizza, storica catena di pizzerie fondata nel 1959 a sud di Chicago.

Sembra che lo stesso Leone abbia frequentato in passato i suoi locali – d’altronde, lo ricordiamo, il pontefice è originario proprio della Città del Vento. Il perché una statunitense particolarmente devota si sia presa la briga di consegnare il dono gastronomico al papa lo capiamo, ma come ha fatto a farlo arrivare integro fino alla Santa Sede?

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L’impresa ha coinvolto più menti e più mani. Tutto è partito da Jayden Remias, creator cattolico che ha fatto della consegna la sua missione più recente. Ma nulla sarebbe stato possibile senza l’aiuto pratico di Madeline Daley, altra giovane fedele che aveva in programma di partecipare al Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici (sì, lo abbiamo appena scoperto anche noi).

Per regalare la tonda a Robert Francis Prevost ci è voluta una sana dose di pazienza, fede, e… ghiaccio secco. Che la pizza sia arrivata intatta fino a qui con questo metodo può anche essere plausibile, ma sulla qualità dopo 7.740 chilometri e con le temperature di luglio non ci sentiamo di garantire.

Sua Santità, comunque, ha mostrato tutto il suo apprezzamento per il gesto (e per il contenuto della scatola) con un sorrisone e un pollice in su. Dall’altra parte dell’oceano, intanto, Aurelio’s Pizza festeggia per questo instant marketing gratuito e invita sui social il papa a passare di nuovo da lì quando sarà “tornato a casa”.