Come sarà la quinta sede di Mercato Centrale, a Bolzano

Mercato Centrale apre a Bolzano nel segno del "squadra che vince non si cambia": diamo un'occhiata alle 23 botteghe del gusto che ne costituiranno il corpo.

Come sarà la quinta sede di Mercato Centrale, a Bolzano

L’ultima bandierina è sorta dall’altra parte del mondo: Melbourne, un anno fa circa. Ora Mercato Centrale torna tra i confini dello Stivale, e dopo i capitoli a Firenze, Roma, Torino e Milano inaugura in quel di Bolzano.

Il calendario indica giovedì 16 ottobre, le mappe puntano verso il WaltherPark, le norme operative raccontano di un unico piano di quasi cinquemila metri quadrati che andranno a ospitare due palchi dedicati a eventi dal vivo, incontri e attività quotidiane e 23 botteghe del gusto che, seguendo l’ormai consueta narrazione di MC, saranno spazi di convivialità e valorizzazione della cutlura gastronomica italiana.

Le botteghe del Mercato Centrale Bolzano

Offerta e format, con le dovute proporzioni, seguono la collaudata strategia del “squadra che vince non si cambia”. Saranno ventitré in tutto, come accennato, i pit stop del gusto del Mercato Centrale di Bolzano, dalla terra al mare e con tutto quel che più o meno tradizionalmente sta nel mezzo. Ci sarà il Tartufo di Luciano Savini e la carne di Dennys Rodriguez, mentre il Bistro Pedol – evoluzione della Pescheria Pedol, la più famosa, antica e importante pescheria di Milano – garantirà i frutti del mare.

Non mancherà Bastianich, con smashburger e pastrami al seguito; e poi ancora le sfogliatelle di Sabato Sessa, forti del richiamo alla tradizione partenope, il pane di Davide Longoni (che appena una manciata di mesi fa ha aperto – ancora – a Milano), la bottega dei fritti di Hao Alessandro Chen. Al lievitato discoidale partenopeo per eccellenza, invece, ci penserà Nennè di Valeria Picone, giovane bolzanina di origini napoletane.

Spazio alle proposte vegetariane presso l’insegna di GrowEat, e largo alle specialità tirolesi con il dinamic duo di Elmar Pardeller, che porta in tavola i grandi classici della tradizione, e Andreas Acherer, considerato il miglior pasticcere dell’Alto Adige e riconosciuto a livello internazionale per la sua maestria. A completare il tutto il ristorante, affidato alla storica Trattoria Anita guidata da Chef Isuf Camem, e l’enoteca Montelombroso di Alessandra Straccamore e Matteo Mazza, che porterà a Bolzano un’accurata selezione di etichette capaci di raccontare territori, produttori e storie attraverso il vino.