Il consueto report annuale sull’analisi dei consumi conferma una tendenza che monitoriamo da tempo: mangiamo sempre più cibo surgelato. A dirla tutta, secondo l’analisi di YouGov con focus sul pesce surgelato, il 2024 è stato “un anno di ripartenza” per questa nicchia di mercato, con una leggerissima percentuale in aumento (+0,8%) rispetto al 2023. I numeri generali, però, parlano chiaro: il 79,2% delle famiglie italiane ha acquistato almeno una volta un prodotto di tale categoria, con una distribuzione abbastanza omogenea da Nord a Sud alle isole. Ma che tipo di pesce surgelato mettiamo in freezer?
Che pesce surgelato acquistiamo?
Veloce, economico e poco impegnativo: il surgelato (dalle verdure ai piatti pronti, fino al pesce su cui avviciniamo la lente di ingrandimento oggi) è una soluzione pratica e accessibile che la popolazione italiana apprezza. La nicchia dell’ittico non fa eccezione, anche se negli ultimi anni si è osservato un trend in leggero ma costante calo nello Stivale.
Il 2024, invece, secondo i dati è un anno di lenta ripartenza, che segna un +0,8% sul grafico degli acquisti. L’identikit del consumatore descrive nuclei familiari piccoli o monocomponente, senza figli, di età matura; consumatori, insomma, che puntano alla rapidità e all’immediatezza per i loro pasti.
Va bene, ma che pesce surgelato acquistiamo? Sul podio, forse un po’ inaspettatamente, si piazzano i frutti di mare, con una penetrazione del 57,2%. Seguono (e questo è il dato più prevedibile) filetti e bastoncini, con una percentuale di penetrazione pressocché analoga per entrambi, pari al 39-40%.
I supermercati restano il punto di approvvigionamento preferito per questa categoria di prodotti, ma la forbice con i discount è sempre più stretta, il che suggerisce un avvicinamento della popolazione italiana a questo canale di acquisto, in crescita.