Con mollica o senza e la disturbante commemorazione col panino

Donato De Caprio di Con mollica o senza ha pubblicato un video dove realizza, su richiesta di una madre, un panino commemorativo per il figlio morto. Inutile dire che ne è scaturita una bella discussione sui social

Con mollica o senza e la disturbante commemorazione col panino

Ognuno elabora il lutto a modo suo. Solo che non ci era mai capitato di vedere prima d’ora qualcuno elaborare il lutto chiedendo a Donato DeCaprio di commemorare un defunto chiedendogli di preparare il suo panino preferito, rigorosamente ripetendo la battura Con mollica o senza. Come spesso succede in questi casi, è subito partito la tifoseria, fra chi sostiene il gesto e chi lo critica. Effettivamente, per qualcuno potrebbe essere un po’ disturbante vedere una commemorazione funebre basata su un panino.

I social hanno cambiato le libagioni offerte ai defunti

donato de caprio

A portare all’attenzione il video in questione è stato Guido Mori che ha definito il post come “inqualificabile”. Da quanto si evince dal video, una madre in lutto per il figlio, ha chiesto a Donato De Caprio di fare un video preparando il panino preferito del figlio, purtroppo deceduto.

Così Donato si appresta a realizzare il panino dedicato al piccolo Nial, un suo grande fan che chiedeva sempre alla madre di preparargli il panino con mollica o senza (questo secondo quanto narrato dal video). Così Donato preparare il panino preferito dal figlio, ovviamente senza mollica, come specificato anche dalla madre:

  • stracciatella di bufala
  • bresaola
  • mozzarella

Tralasciamo le considerazioni sui quantitativi di ingredienti usati, sulla stracciatela lanciata nel panino a badilate, sulle fette di bresaola in grado di pavimentare la cappella Sistina e le fette di mozzarelle spesse quanto tappetini da ginnastica. Questo fa tutta parte della narrazione del prodotto.

Come dicevamo, il video ha suscitato pareri contrastanti. C’è chi lo contesta in toto, partendo proprio da Guido Mori e che trova eccessiva sia questa forma di esibizione del lutto da parte della madre (in lacrime alle spalle di Donato per tutta la durata del video), sia il fatto che il video sia stato pubblicato sui canali social di Donato.

Che ci può stare, tutto dipende da come uno interpreta il lutto. Ovviamente se si è fra coloro che trovano insensati gli applausi ai funerali o altrettanto insensate le odi pubblicate su Facebook in memoria di chi non c’è più (odi che appaiono nella maggior parte dei casi, anche se non sempre, molto poco spontanee), una cosa del genere può lasciare basiti.

In quanti pub si può bere in 24 ore? Ve lo svela il nuovo Guinness World Record In quanti pub si può bere in 24 ore? Ve lo svela il nuovo Guinness World Record

Però c’è anche da considerare che anche le popolazioni antiche onoravano i morti offrendo loro libagioni. Certo, all’epoca non c’erano i social che amplificavano tutto, ma se si critica questa forma di esternazione del dolore, bisognerebbe anche farsi due domande sul suolo delle prefiche, cioè donne assoldate per piangere in maniera sconsolata ai funerali, abitudine ancora radicata in alcuni paesini.

C’è anche chi ha fatto notare come a Napoli ci sia comunque l’usanza di offrire zucchero e caffè quando muore qualcuno, semplicemente Donato l’ha declinata a modo suo.

C’è anche chi ha però sostenuto questa iniziativa. In primis c’è chi ha fatto notare che lo stesso Donato ha da poco perso la madre e quindi è possibile che volesse fare un panino in segno di rispetto. Poi c’è anche chi ha ricordato che è stata la madre del bambino a chiedergli di farlo e che lui ha solo acconsentito.

Certo, ha pubblicato il video sui suoi canali social (sia su quello personale che su quello di lavoro, ma è una cosa che fa sempre al punto che ci chiediamo che senso abbia avere così tanti profili), ma ovviamente in accordo con la richiesta della madre. E in un epoca in cui ci si fanno selfie a profusione e si pubblicano video di ogni cosa fatta, che sia opportuna o meno, perché stupirsi se qualcuno chiede una cosa del genere?

Detto ciò, apprese le campane di tutte le tifoserie coinvolte in questo ennesimo caso-non-caso, certo è che d’impatto può sembrare un gesto di pessimo gusto. Ma ribadiamo quanto detto all’inizio: ognuno elabora il lutto a modo suo. Se la madre in questione ha deciso di farlo così (prendendo per vera tutta la storia raccontata), chi siamo noi per impedirglielo?

Magari è stata sdoganata una nuova moda e nel nostro testamento ci toccherà scrivere anche con quali cibi vogliamo essere ricordati. Non fiori, ma pizze e lasagne, grazie.