Consumi, le conseguenze della guerra: il 17% delle famiglie è in difficoltà a fare la spesa

L'imperversare della guerra ha spinto le famiglie italiane a sviluppare un atteggiamento piuttosto prudente sui propri consumi.

Consumi, le conseguenze della guerra: il 17% delle famiglie è in difficoltà a fare la spesa

Non è un segreto che stiamo vivendo tempi duri. Manco il tempo di riprendere il fiato da due anni segnati dall’imperversare di una pandemia globale (che tra l’altro manco è ancora del tutto finita, nonostante ci piaccia credere il contrario) ed ecco che scoppia una guerra nel territorio europeo che di fatto travolge il mercato internazionale, innescando l’ennesimo aumento del tasso d’inflazione e costringendo le famiglie a cambiare le proprie abitudini nei consumi. Stando a una ricerca portata avanti da NielsenQ, infatti, il 17% dei nuclei familiari italiani si trova in difficoltà a riempire il carrello della spesa.

spesa

Un numero in netta crescita rispetto ai dati di febbraio 2022, quando le famiglie in condizioni economiche precarie erano il 10% (che rimane comunque piuttosto alto – una famiglia su dieci), mentre quelle appena uscite da un quadro di crisi riuscendo ad approdare in una situazione più stabile erano il 14%. Si sottolinea anche un aumento della quota di famiglie uscite relativamente indenni dalle crisi, ma che nell’attraversarle hanno sviluppato un atteggiamento di estrema prudenza nei confronti dei propri consumi (dal 52% di febbraio al 54% dei giorni nostri); e una diminuzione dei nuclei che invece non segnalano variazione nelle proprie possibilità economiche (dal 18% al 16 per cento).

Uno scenario che, di fatto, ha spinto gli italiani ad adottare le più disparate strategie per traghettare il periodo di difficoltà: da chi sceglie semplicemente prodotti meno cari rispetto a un tempo (27%), a chi ha deciso di ridurre gli acquisti di quelle categorie eccessivamente costose (41%) fino a chi andrà a caccia di promozioni recandosi in negozi diversi (28%).