Coronavirus: da Milano arriva il tampone leccalecca per bambini

L'Università degli Studi Milano ha creato un tampone leccalecca per bambini per individuare il Coronavirus. Lo ha ribattezzato Lollipop, ma purtroppo non è ancora stato validato a livello nazionale.

Coronavirus: da Milano arriva il tampone leccalecca per bambini

Arriva da Milano il tampone leccalecca per bambini per individuare il Coronavirus. Ovviamente non sarà un leccalecca vero e proprio colorato come quello della foto, ma funzionerà nello stesso modo. Siamo dunque pronti per lo screening di massa nelle scuole? Assolutamente no, perché il tampone Lollipop (così è stato ribattezzato), non è ancora stato convalidato a livello nazionale.

Come si vede nel video pubblicato su Repubblica, si tratta di un tampone basato sulla saliva. A realizzarlo è stato un team di ricercatrici dell’Università degli Studi di Milano. Il tampone leccalecca è stato ideato pensando in maniera specifica ai bambini: a differenza del fastidioso tampone nasofaringeo, basta tenere il Lollipop in bocca per un minuto come si fa con un leccalecca vero e proprio ed è fatta.

Questo tampone nel corso degli ultimi mesi è stato sperimentato in alcune scuole, aziende e anche in una casa famiglia. Una volta tenuto in bocca, il tampone viene poi processato in laboratorio per cercare l’RNA del Sars Cov-2. Oltre ad essere decisamente meno invasivo rispetto al tradizionale tampone nasofaringeo, ecco che sarebbe in grado di trovare il virus prima degli altri.

Elisa Borghi, professoressa associata di Microbiologia clinica, ha spiegato che l’affidabilità è la medesima, ma essendo che il virus replica prima nella saliva, tramite questo tampone è possibile trovarlo anche nelle fasi pre-sintomatiche, quindi 1-5 giorni prima rispetto al molecolare tradizionale.

Al momento, però, pare che questo tampone leccalecca verrà utilizzato solamente dalla Regione Lombardia per lo screening nelle scuole in quanto manca la convalida a livello nazionale. Le ricercatrici aspettando anchroa dal ministero della Salute il riconoscimento nazionale per tale metodologia, anche in virtù del fatto che lo stesso ministero ha riconosciuto come validi in Italia tutti i test autorizzati nei paesi del G7.

Valentina Massa, docente associata di Biologia applicato, ha ricordato che la loro richiesta di validazione è attiva dal 12 gennaio, quando questo test veniva utilizzato ancora solamente negli Stati Uniti. All’epoca ci poteva stare un ritardo nel riconoscimento nazionale vista la novità della procedura, ma adesso sono passati mesi e non capiscono il perché di tutto questo procrastinare. Anche perché i costi sono gli stessi (anche di meno) rispetto al classico molecolare.

Se venisse validato, perché non utilizzarlo per tutti, anche per gli adulti? Di sicuro sarebbe più pratico rispetto a quello nasofaringeo. Sempre a proposito di tamponi, ricordiamo che da poi il kit fai da te è da poco arrivato sugli scaffali dei supermercati.