Coronavirus: i ristoratori della Lombardia protestano per i favoritismi verso gli agriturismi

I ristoratori della Lombardia sono sul piede di guerra: protestano per i favoritismi fatti nei confronti degli agriturismi a causa del Coronavirus.

Coronavirus: i ristoratori della Lombardia protestano per i favoritismi verso gli agriturismi

Ancora Coronavirus, ma questa volta si tratta di una questione diversa da nuovi focolai o multe: i ristoratori della Lombardia stanno protestando per i favoritismi fatti verso gli agriturismi. Il fatto è che la Regione Lombardia ha approvato alcune misure per aiutare gli agriturismi durante l’assestamento di bilancio.

Fra di esse ci sono le deroghe al limite massimo dei pasti durante i weekend e il recupero della mancata attività durante il lockdown. Secondo Fabio Rolfì, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, il settore degli agriturismi è stato uno di quelli più duramente colpiti dal lockdown.

Per questo motivo hanno deciso di aiutarli facendo sì che il venerdì, il sabato e la domenica potranno superare la soglia massima di pasti giornalieri previsti, ma rispettando il numero massimo annuo concesso. Si tratta di un intervento volto a sfruttare i giorni di maggior affluenza per cercare di compensare le entrate mancate durante la settimana.

Inoltre chi ha spazi sufficienti e ha chiuso l’attività durante il lockdown, potrà ospitare un numero di persone maggiore rispetto a quanto indicato dal certificato. Queste misure vanno a sommarsi alle modifiche legislative fatte durante questi mesi sempre a favore degli agriturismi, come la possibilità di effettuare anche per loro il servizio di asporto e la consegna a domicilio e la somministrazione di pasti anche nei giorni di apertura non previsti dal loro certificato di connessione (ma con un massimo di venti giornate all’anno).

Ecco, tutto questo non è affatto piaciuto ai ristoratori della Lombardia che hanno subito scritto al governatore Attilio Fontana per protestare contro questa disparità di trattamento. Lino Stoppani, presidente di Fipe Lombaria, non si capacita di questa decisione che favorisce gli agriturismi e penalizza tutto il settore della ristorazione.

Secondo Stoppani queste concessioni alimentano un regime di concorrenza sleale che si va ad aggiungere al fatto che gli agriturismi godono già anche di un regime fiscale agevolato e non giustificato.