Coronavirus: stop all’aperitivo, la proposta dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco

L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco non ha dubbi: per ridurre il numero di contagi da Coronavirus bisogna dire basta all'aperitivo. Anche perché il coprifuoco alle 18 non serve.

Coronavirus: stop all’aperitivo, la proposta dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco

Per contrastare il numero crescente di contagi da Coronavirus, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco non ha dubbi: bisogna porre uno stop all’aperitivo. E questo perché il coprifuoco alle 18 non serve a nulla se poi gli italiani anticipano l’aperitivo alle 16.

Pier Luigi Lopalco, attualmente assessore alla Sanità in Puglia e in precedenza capo della task force contro l’epidemia da Covid-19 sempre nella medesima regione, ha spiegato a La7 il suo punto di vista: l’attuale circolazione del Coronavirus non dipende dalle discoteche aperte in estate.

Durante la stagione calda il virus circolava poco: la risalita dei contagi fa parte dell’andamento naturale del virus. Secondo l’epidemiologo le discoteche potevano rimanere aperte perché lì non c’erano positivi, ma solo gente ammassata. E ha fatto l’esempio della Puglia: qui la maggior parte del turismo si è concentrata nel Salento, dove ci sono tantissime discoteche affollate e parecchia gente per strada. Attualmente, però, il Salento è la zona della Puglia meno colpita.

Lopalco parla anche del nuovo Dpcm che arriverà nelle prossime ore, quello che inserirà misure più restrittive a seconda delle regioni. Secondo Lopalco l’unico modo per ridurre i contagi è diminuire l’aggregazione sociale. E’ inutile imporre un coprifuoco alle 18 quando la gente poi anticipa l’aperitivo alle 16. Il concetto è che non bisogna proprio fare l’aperitivo, non bisogna festeggiare in questo momento: tutto va rimandato di qualche settimana.

Quello che gli italiani dovrebbero fare per le prossime 2-3 settimane è andare al lavoro, tornare a casa e leggersi un libro.