Cortina: ristoratori e albergatori citano per danni il governo cinese per la pandemia

A Cortina ristoratori e albergatori hanno citato per danni il governo cinese reo di aver ritardato nel comunicare la gravità della pandemia.

Cortina: ristoratori e albergatori citano per danni il governo cinese per la pandemia

Singolare iniziativa da parte di alcuni ristoratori e albergatori di Cortina: hanno deciso di citare per danni il governo cinese, reo di aver ritardato nel comunicare la gravità della pandemia da Coronavirus.

Il promotore di questa iniziativa era stato Gherardo Manaigo, il direttore dell’Hotel de la Poste e rappresentate dell’associazione che raggruppa ristoratori, albergatori e operatori della provincia di Belluno.

Nell’aprile del 2020, ristoratori e albergatori della zona danneggiati dalla pandemia, aveva citato per danni il governo cinese con l’accusa di presunti ritardi nell’informare la comunità internazionale del fatto che in Cina si fosse diffusa una nuova epidemia. Secondo Manaigo, proprio tali ritardi sono stati la causa dei danni enormi subita dalla sua categoria.

Cortina, Hotel de la Poste

Già un anno fa Manaigo aveva sottolineato che la sua era un’azione provocatoria. All’epoca aveva dichiarato che eravamo di fronte a un “disastro su scala globale senza precedenti”. Aveva poi ammesso che fosse paradossale l’azione solitaria di una piccola realtà di montagna che si scagliava contro una grande potenza mondiale. Tuttavia era necessario ripartire e chi li aveva messi in questa condizione aveva il dovere di assumersi le responsabilità e di dare aiuti.

La notizia all’epoca aveva fatto scalpore ed era stata proposta anche un’interrogazione al Parlamento europeo nel giugno 2020 da parte dell’eurodeputata Mara Bizzotto. In tale interrogazione viene spiegato che l’OMS è responsabile della vigilanza sanitaria a livello mondiale e che i suoi 194 paesi membri, Cina inclusa, devono trasmettere tempestivamente i dati epidemiologici inerenti le possibili minacce per la salute pubblica.

Mara Bizzotto aveva poi continuano sostenendo che, visto che il virus aveva iniziato a diffondersi prima del dicembre 2019, la data del contagio zero e che l’OMS aveva più volte sollecitato la condivisione dei dati, ecco che il governo cinese aveva temporeggiato prima di trasmetterli.

Proprio tale ritardo avrebbe interferito con il lavoro degli esperti dell’OMS nel capire la velocità di trasmissione del Coronavirus, rallentando di conseguenza la pianificazione delle misure di contrasto alla diffusione del virus nel mondo.

Mentre Mara Bizzotto chiedeva alla Commissione europea come intendesse agire nei confronti di Cina e OMS, ecco che intanto Manaigo aveva deciso di rivolgersi direttamente al tribunale di Belluno.

E adesso? Beh, la richiesta dei ristoratori e degli albergatori è quella di un processo in contumacia: pare che tale processo sia rinviato al 14 dicembre.

E la Cina? Dal canto suo il Paese non ha nessuna intenzione di farsi giudicare dal tribunale di Belluno e ha invocato l’immunità di sovranità.