Covid, la Cina introduce nuove restrizioni per bar e ristoranti: scoppiano le proteste

Un nuovo picco di casi ha spinto le autorità governative della Cina a stringere ulteriormente le misure anti-Covid.

Covid, la Cina introduce nuove restrizioni per bar e ristoranti: scoppiano le proteste

In Cina si torna a parlare di Covid (ma perché, avevano mai smesso?): a causa di un recente picco di positività, le autorità governative del Paese del Dragone hanno ritenuto opportuno introdurre nuove restrizioni (o, in alternativa, rendere ancora più stringenti quelle già in vigore) nel tentativo di riportare i numeri del contagio al di sotto di una soglia più sicura. A farne le spese è in primis il settore della ristorazione, con ristoranti e bar in particolare che si sono trovati a fare i conti con le novità più severe – novità che, inevitabilmente, andranno nuovamente a compromettere gli affari; e che hanno determinato una nuova ondata di proteste alimentata dalla frustrazione e della rabbia.

Cina: le nuove restrizioni anti-Covid

bar chiuso

Nel corso degli ultimi tre anni (lo sappiamo, vi sembra ieri che si cantava “Ma il cielo è sempre più blu” dal balcone di casa, ma sono passati già tre anni) le autorità cinesi hanno imposto rigidissime misure nel tentativo di contrastare quanto possibile i contagi da Covid, introducendo – tra le altre cose – anche lunghi lockdown e periodi di chiusura che hanno fatto frenare bruscamente gli affari del settore dell’ospitalità e della ristorazione (e pensiamo, in questo contesto, ai rapporti nazionali che indicano un calo di fatturato del 45% durante il 2020).

A oggi, in quel di Shanghai, i residenti sono ancora tenuti a eseguire dei tamponi molecolari nel caso in cui vogliano accedere a ristoranti, bar, grandi magazzini, supermercati, parrucchieri e saloni di bellezze. Niente tampone? Niente spesa o manicure, in sostanza. Ebbene, dalla giornata di ieri domenica 27 novembre le autorità locali hanno introdotto un netto inasprimento: ora, per entrare nelle attività commerciali elencate poco fa, sarà necessario presentare all’entrata un tampone molecolare (con esito naturalmente negativo) effettuato nelle ultime 48 ore.

È importante notare che, in concomitanza con questa ulteriore restrizione delle misure, le persone che si troveranno a Shanghai per meno di cinque giorni non potranno comunque (e sotto alcuna circostanza) entrare nei suddetti luoghi. Stavate per caso organizzando una vacanza nel Paese del Dragone? Bene, meglio portarsi la spesa da casa.

Naturalmente la novità ha scosso i settori in questione, già fortemente indeboliti dalle vicende degli ultimi anni, ed è arrivata anche a ostacolare alcuni importanti eventi – uno su tutti ProWine Shanghai, programmato per la fine di novembre 2022 e ora rinviato a novembre 2023. “Ci scusiamo per gli eventuali disagi causati dal rinvio” si può leggere a tal proposito in una nota ufficiale redatta dagli organizzatori. ” Il team di ProWine Shanghai è in stretta comunicazione con i dipartimenti competenti e tutti i partner coinvolti. Ci impegneremo a creare l’ambiente migliore per esporre e visitare in tutta sicurezza, in modo da organizzare il migliore evento possibile”.