Covid: la pandemia ha dimezzato il valore della produzione degli agriturismi

L'imperversare del Covid-19 ha di fatto dimezzato il valore della produzione degli agriturismi in tutta Italia.

Covid: la pandemia ha dimezzato il valore della produzione degli agriturismi

Sovente abbiamo discusso delle conseguenze della pandemia sul mondo della ristorazione concentrandoci sul fatturato di ristoranti e bar. C’è un’altra categoria, tuttavia, che ha accusato duramente il colpo inflitto dal Covid: gli agriturismi. Secondo le parole di Fabio Del Bravo, dirigente dei servizi per lo sviluppo rurale dell’Ismea, il periodo pandemico ha ridotto alla metà il valore della produzione dell’agriturismo, con un passaggio da circa 1,56 miliardi ad appena 800 milioni di valore complessivo prodotto.

Agriturismo La Campestre

E questo nonostante il numero delle strutture sia rimasto virtualmente lo stesso, ossia circa 25 mila, che significa che in media il valore prodotto da ogni singola struttura è dimezzato. Per quanto riguarda i pernottamenti, invece, il calo registrato è del 34%, “un passo indietro di dieci anni”, per citare ancora le parole di Del Bravo. Una contrazione che, di fatto, coinvolge l’intero territorio italiano considerando la distribuzione capillare di questo tipo di strutture. A tal proposito, secondo i dati redatti da Ismea, il 44% degli agriturismi dello Stivale sono nel nord Italia, il 37% sono nel centro Italia, il 19% nel Mezzogiorno. “Su circa il 63% dei 7.400 comuni italiani esiste un agriturismo, in particolare in Umbria e Toscana, nel 97% dei comuni c’è almeno un agriturismo” ha infine concluso De Bravo. “E il 31% degli agriturismi sono in aree montane”.