I cuochi italiani nel mondo ce l’hanno con Jamie Oliver e le ricette de noantri

2500 cuochi italiani che lavorano nel mondo, riuniti nell'associazione ICW - Italian Cuisine in the World, vuole proporre la candidatura a patrimonio immateriale dell'Umanità in sede Unesco, della cucina italiana all'estero

I cuochi italiani nel mondo ce l’hanno con Jamie Oliver e le ricette de noantri

When the stars make you drool just like a pasta fazool, That’s amore, cantava Dean Martin nel 1953, gentile omaggio alla cucina italiana delle nonne, e dei saperi radicati.

Non ci rendiamo conto di quanta domanda di Italia ci sia all’estero, a iniziare da America e Cina, la superpotenza economica e quella emergente. Solo che non sono i marchi italiani a soddisfarla.

L’italian sounding, i prodotti dal nome che “suona” italiano, ha un mercato da 17,7 miliardi di dollari; di questi, solo un miliardo e mezzo remunera prodotti davvero italiani, in Germania si beve l’aranciata “Capri”, a New York e Shanghai trovi le fettuccine, anzi i “fettuccini Alfredo”.

Nel 2011, per mettere ordine tra Parmesan, Pamesello, wurstel Bologna, Parma Ham, Amaretto Venezia e salsa Gattuso (da Rino, il calciatore) o tra le ricette finto-italiane alla Jamie Oliver, 2500 chef italiani che lavorano all’estero hanno dato vita all’Associazione ICW – Italian Cuisine in the World, roccaforte del vero Made in Italy culinario, con sede nel Casentino, in Toscana, e varie filiali nel mondo.

cucina italiana nel mondo

Per una volta i cliché sugli italiani litigiosi e incapaci di fare sistema sono stati superati, e ora l’associazione, con il supporto degli chef nostrani, intende promuovere la candidatura all’Unesco della cucina italiana all’estero come patrimonio immateriale dell’umanità, per tutelare milioni di persone che mangiano “italiano” nel mondo.

Le basi del progetto sono state messe martedì scorso, 20 giugno, con la partnership tra il Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo, alla sua VI edizione, e Capolavori a Tavola.

fracassi

L’evento che il macellaio della chianina Simone Fracassi organizza nel Casentino da 16 anni, ha riunito nel borgo di Corsignano a Poppi 20 chef stellati, pizzaioli, pasticceri, gelatieri e vignaioli che hanno valorizzato la cucina italiana con le loro ricette.

Avreste dovuto provare il baccalà mantecato di Luciano Zazzeri (La Pineta, Marina di Bibbona) o la panzanella di Marco Stabile (Ora D’aria, Firenze) per rendervi conto della gioia, o ancora il cappuccino di cipolla con brioche di Francesco Bracali (Bracali, Massa Marittima) e il “panino con le palle” di Salvatore Bianco (Il Comandante di Napoli).

capolavori della cucina italiana nel mondo

zazzeri 1

zazzeri 2

stabile 1

stabile 2

bracali 1

ristorante bracali

panino italiano nel mondo

Cose completamente diverse, per capirci, dal “pollo fritto con spaghetti al pomodoro e Parmigiano” che il nostro eroe Jamie Oliver spaccia come come cibo italiano.

Senza vergogna.

[Crediti: Luca Managlia]