Lui stava semplicemente cercando di una casa in campagna per i weekend, ma da questo atto apparentemente banale si è messa in moto una storia che ha portato alla rinascita di un paese.
Protagonista di questi avvenimenti è Alberto Marchetti, uno dei grandi maestri (e imprenditori) del nostro gelato artigianale, oggi titolare di otto punti vendita da Torino a Milano passando per Alassio e che, tornando sui luoghi della sua infanzia e giovinezza ha trovato un paese molto cambiato, ma anche l’ispirazione per portare cambiamento.
“Cocconato bello e buono”
Tutto si svolge a Cocconato d’Asti, borgo del Monferrato tra i più belli d’Italia e dove Marchetti ha passato le estati fino a trent’anni fa: luogo ideale per ritirarsi nei fine settimana con la famiglia, ma qualcosa non andava.
Così il maestro gelatiere racconta a La Stampa: “quando sono tornato ho trovato una Cocconato completamente diversa da come la ricordavo: la maggior parte dei negozi del centro, di via Roma, erano chiusi, comprese le botteghe storiche, dal sarto alla panetteria, e le attività che ancora resistevano erano in vendita”.
Una situazione purtroppo già vista in altri luoghi analoghi in Italia, ma Marchetti non si è fatto abbattere, e ha deciso di passare all’azione, coinvolgendo non solo gli abitanti del borgo ma anche suoi colleghi imprenditori di Torino come Leo Longo del Bike Café Bicerin e Fabio Digillio, patron di Enoteca Diecicento: nasce così la “Combriccola Marchetti”.
Il racconto prosegue: “Mi sono detto: questo è uno dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club, Riviera del Monferrato, il suo futuro deve essere diverso, ha una vocazione turistica. E allora perché no? Perché non dare una mano?”.
E una mano la sua combriccola la dà, eccome: a partire da una gelateria di Marchetti, in due anni sono state aperte diverse attività, incluse una ciclofficina per il noleggio di scooter elettrici e ebike, come auspicato anche dai progetti della Regione Piemonte e delle Agenzie Turistiche Locali.
Non poteva mancare, ovviamente, un occhio alla gastronomia: “abbiamo anche riportato il laboratorio della pasta fresca nella via centrale e rilevato la pizzeria, la salumeria e la gastronomia, trasformandole in un unico spazio nel quale il cliente può mangiare una pizza, bere birre artigianale, degustare vini esclusivamente del territorio e prodotti tipici”.
I negozi chiusi in via Roma sono stati dati in uso a un’illustratrice, una ceramista e una poetessa, perché un rilancio così non può non passare anche dall’arte e dalla cultura, ma l’obiettivo finale è più ampio: quello di un villaggio diffuso.
Spiega Marchetti: “esistono gli alberghi diffusi, che danno ospitalità, qui occorreva pensare a qualcosa di diverso, a una sorta di glamping. Per questo ho immaginato un’ospitalità più ampia, legata alla parte commerciale, quindi un paese che diventa. nel suo insieme un esempio di accoglienza coordinata”.
Certo, il progetto è ambizioso, e richiederà la collaborazione anche dei paesi limitrofi, ma nel frattempo la combriccola è impegnatissima: ad esempio con il Vertigo Summer Festival, manifestazione internazionale dedicata alle arti performative contemporanee in corso (dal 3 al 6 luglio), proprio a Cocconato.