Deliveroo: multa da 2,5 milioni di euro per illecito trattamento dei dati dei rider

Il Garante ha comminato a Delivery una multa da 2,5 milioni di euro per illecito trattamento dei dati dei rider: violata la loro privacy.

Deliveroo: multa da 2,5 milioni di euro per illecito trattamento dei dati dei rider

Il Garante ha deciso di assegnare a Deliveroo Italy una multa del valore di 2,5 milioni di euro. Il motivo? Ha trattato in maniera illecita i dati dei rider, violando la loro privacy. Adesso, per potersi mettere in regola, l’azienda di food delivery dovrà modificare il trattamento dei dati dei lavoratori basandosi su quanto richiesto dall’Autorità.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Deliveroo avrebbe commesso diversi “gravi violazioni della normativa privacy europea e nazionale, dello Statuto dei lavoratori e della recente normativa a tutela di chi lavora con le piattaforme digitali”.

Fra gli illeciti contestati ci sarebbe anche la mancata trasparenze degli algoritmi usati per gestire i rider (fra l’altro già a gennaio 2021 era stato stabilito che gli algoritmi di Deliveroo erano discriminatori), sia per quanto riguarda l’assegnazione degli ordini, sia per quanto concerne la prenotazione dei turni di lavoro.

In realtà a fine 2020 Deliveroo aveva assicurato tutti che non avrebbe più usato il sistema di prenotazione dei turni. Adesso, però, dovrà dare ai ridere informazioni più precise su come funziona il sistema di assegnazione degli orari, misure per fare in modo che sia garantito l’intervento umano per valutare la situazione e, se ce ne fosse bisogno, misure per correggere il funzionamento del sistema.

Secondo il Garante tocca a Deliveroo verificare periodicamente che i risultati degli algoritmi siano corretti, in modo da evitare il più possibile effetti discriminatori.

Sempre il Garante ha sottolineato che, dalle verifiche fatte, si è capito che Deliveroo controlla minuziosamente le prestazioni lavorative dei rider. Per esempio il dispositivo dei rider è continuamente geolocalizzato, per un periodo di tempo decisamente superiore a quanto serve per assegnare l’ordine. Questo viene fatto rilevando la posizione del rider ogni 12 secondi e conservando tutti i percorsi per 6 mesi.

Inoltre Deliveroo ha conservato tantissimi dati personali raccolti proprio durante le consegne degli ordini: fra di essi ci sono anche le comunicazioni con il customer care.

Fra i dati raccolti da Deliveroo ci sono anche ritardi di pochi minuti rispetto ai tempi stabiliti, per esempio quando il rider ritira il cibo al ristorante, quando lo consegna al cliente o anch quanto tempo ci mette effettivamente il corriere a spostarsi dal posto dove ha accettato l’assegnazione.

Secondo il Garante, tutto ciò viola lo Statuto dei lavoratori: per poter utilizzare dispositivi che possono essere usati anche per il controllo a distanza del lavoratore, infatti, bisogna stabilire che tale controllo sia necessario per esigenze particolari come la sicurezza sul lavoro e la tutela del patrimonio aziendale. Inoltre prima di poter rendere effettivi tali controlli, bisogna concordarli con i sindacati e con l’Ispettorato del lavoro.

Deliveroo adesso avrà 60 giorni di tempo per correggere tali violazioni e altri 90 giorni per sistemare gli algoritmi.