Delivery, i rider scioperano persino a Dubai

A Dubai, Emirati Arabi, i rider stranieri di una società di delivery scendono in piazza per ottenere un aumento: è il secondo sciopero nel mese dopo quello di Deliveroo.

Delivery, i rider scioperano persino a Dubai

La protesta dei rider arriva fino in posti impensabili come Dubai, l’emirato non proprio noto per le organizzazioni lavorative e la tutela diritti sindacali: qualche giorno fa i lavoratori delle piattaforme di delivery di cibo sono scesi in piazza e hanno scioperato chiedendo migliori condizioni di lavoro e di salario. Lunedì sera i conducenti di Talabat, la divisione Middle-east di Delivery Hero, hanno iniziato a rifiutarsi di effettuare consegne a Dubai, centro finanziario degli Emirati Arabi Uniti e hub turistico regionale.

Un gruppo di autisti di Talabat ha detto alla Reuters nelle prime ore di martedì mattina fuori da un ristorante a Dubai che la spinta ad agire è venuta da un altro clamoroso sciopero avvenuto all’inizio del mese, e conclusosi con un successo: in quella occasione erano stati i rider di Deliveroo a interrompere i servizi per tutto un fine settimana, contro le intenzioni della società britannica di effettuare tagli sui compensi. Ma dopo i due giorni di sciopero Deliveroo ha accettato le richieste dei lavoratori tornando indietro sui propri passi.

I sindacati indipendenti, le proteste pubbliche e le azioni sindacali sono vietati nel paese del Golfo, una ricca autocrazia fondata sul petrolio. I rider di Talabat chiedono un aumento dell’equivalente di circa 50 centesimi sul pagamento a consegna, arrivando così a 2 euro e 45, per fare fronte ai costi  più elevati del carburante, che sono aumentati di oltre il 30% quest’anno anche negli Emirati Arabi Uniti.

“Se quelli di Deliveroo vengono pagati così… perché noi no?”, ha detto a Reuters un rider pakistano di Talabat, chiedendo l’anonimato per i timori di rappresaglie da parte dell’azienda e delle autorità. I conducenti di Deliveroo a Dubai guadagnano circa 2,64 euro per consegna. Un portavoce di Talabat ha affermato che i suoi fattorini guadagnano in media 3.500 dirham (circa 900 euro) al mese, ma senza rendere noto per quante ore lavorate. I conducenti di Talabat con cui la Reuters ha parlato, tuttavia, hanno affermato che dopo aver pagato la benzina guadagnavano 2.500 dirham al mese lavorando dalle 12 alle 14 ore al giorno sette giorni alla settimana.

I conducenti hanno avvertito che lo sciopero potrebbe continuare fino a quando l’azienda non si sarà impegnata ad aumentare lo stipendio, anche se alcuni erano cauti di entrare in conflitto con le autorità se l’azione fosse durata troppo a lungo. Negli Emirati Arabi Uniti e altri stati del Golfo la maggior parte dei lavoratori sono migranti e sottopagati. Molti rider negli Emirati Arabi Uniti, compresi quelli che lavorano per Talabat e che hanno parlato con Reuters, affermano di essere impiegati da agenzie che addebitano loro illegalmente permessi di lavoro e altre tasse.