Diabete: le nuove norme dell’Aifa facilita la prescrizione dei farmaci

L'aggiornamento della Nota 100 ha notevolmente facilitato la prescrizione dei più nuovi farmaci anti diabete.

Diabete: le nuove norme dell’Aifa facilita la prescrizione dei farmaci

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha recentemente aggiornato le linee guida circa la prescrizione della nuova classe di farmaci anti diabete, rendendo di fatto più semplice la prescrizione e l’impiego per coloro che non presentano valori inusuali di zucchero nel sangue: si tratta di una scelta che va a inscriversi nel contesto delle linee guida sulla terapia del diabete di tipo 2, redatte dalla Società italiana di diabetologia (Sid) e dall’Associazione Medici Diabetologi (Amd).

Diabete e glicemia

Nello specifico, la sopracitata Nota 100 riguarda la prescrivibilità da parte del medico di famiglia (oltre, ovviamente, agli specialisti), di nuove classi di farmaci contro il diabete; e il suo aggiornamento, come accennato, va a configurarsi nel Sistema Nazionale delle Linee Guida del Ministero della Salute, che di fatto precedono “tra l’altro la progressiva sostituzione delle sulfaniluree, farmaci ancora diffusi ma giudicati poco convenienti per i pazienti per la limitata efficacia ed elevato rischio di ipoglicemia”. Le nuove classi di farmaci citate nella Nota 100 vanno comunque prescritte a chi non raggiunge un buon controllo del diabete con la metformina, che resta comunque la molecola di prima linea per efficacia, sicurezza e riduzione del rischio.

“Fino ad oggi la prima prescrizione di un farmaco a Nota 100 poteva avvenire solo se il paziente non raggiungeva gli obiettivi prefissati di emoglobina glicata” ha spiegato a tal proposito Edoardo Mannucci, professore associato di endocrinologia all’Università di Firenze e coordinatore del gruppo Sid-Amd che ha redatto le Linee Guida. “La novità è che, adesso, sarà possibile prescrivere i nuovi farmaci in sostituzione di altre terapie anche in pazienti che presentano un buon controllo della glicemia, se questo è utile per ridurre gli effetti collaterali della terapia. In questo modo, si riconosce il principio che ogni paziente ha diritto al farmaco migliore per lui”.