Dimenticate la Chianina: ora la Toscana è diventata la terra degli alpaca

Turismo, ma non solo: in Toscana gli allevamenti di alpaca sono triplicati in appena cinque anni. Ma come mai sono così popolari?

Dimenticate la Chianina: ora la Toscana è diventata la terra degli alpaca

L’allevatore di alpaca medio? Giovane, donna e sempre più comune – almeno stando alle stime di Coldiretti Toscana. I numeri, d’altro canto, non mentono: il numero di allevamenti è triplicato in appena cinque anni di tempo, con particolare concentrazione in provincia di Firenze, passando da 40 a circa cento.

L’ingranaggio che muove il tutto, si legge nel rapporto del capitolo toscano della confederazione gialloverde, sarebbe stata la Legge di orientamento del 2000, che ha di fatto consentito agli agricoltori di affiancare all’attività agricola primaria nuove iniziative turistiche. Vin da sé: basta un rapido sguardo alla vetrina dei social per scoprire che i nostri protagonisti sono popolari come non mai.

Ma perché allevare gli alpaca?

alpaca allevamento

Tutta una questione di versatilità, spiegano da Coldiretti. Parte considerevole della scelta di allevare alpaca sta nell’attrattività turistica, come dicevamo poco fa: possono essere accompagnatori più o meno silenziosi per passeggiate tra i vigneti, ospiti d’onore in pic nic, protagonisti di progetti di didattica e pet therapy. Ma non è tutta una questione di visite e visitatori.

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C’è infatti anche chi li alleva per ottenere la loro lana, ad esempio – tant’è che nello storico distretto tessile della Val di Bisenzio viene lavorata e trasformata la prima filiera fibre di alpaca 100% Made in Tuscany. L’architrave dell’intero movimento, come accennato una manciata di righe fa, è una norma operativa: “È stata la chiave di volta che ha tracciato una nuova traiettoria per il nostro settore e permesso di attivare la fantasia di tanti giovani e tante donne” ha spiegato Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana.

“In Toscana la presenza di alpaca così come dei lama va di pari passo con la capacità degli imprenditori di valorizzarne le caratteristiche e le peculiarità” prosegue Cesani. Scelta popolare e strategica, badate bene: “La loro presenza [degli alpaca, ndr] non va in competizione con gli animali da reddito tradizionali delle nostre fattorie”, e piuttosto crea nuovi orizzonti di guadagno e crescita. Insomma: per distrarci dalla crisi della Chianina nulla di meglio di un pic nic con un alpaca.