La passione degli americani per il Prosecco non accenna a diminuire, anzi: a confermarlo è l’Osservatorio del vino di UIV (Unione Italiana Vini), che ha analizzato i dati forniti da Sipsource, aggregatore di dati della WSWA, associazione americana dei grossisti di vini e distillati, e di IWSR, tra la più importanti aziende mondiali di indagini di mercato nel settore beverage.
Il 2024 si è infatti chiuso in maniera estremamente positiva per le bollicine italiane più famose nel mondo, e il merito è anche un po’ della guerra commerciale di Trump, che ha scatenato una corsa alle scorte pre-dazi.
Un successo al femminileù
I dati parlano chiaro, il successo del Prosecco è dovuto soprattutto al pubblico femminile: 6 bottiglie su 10 sono infatti acquistati da donne, che si dimostrano anche clienti più preparate sull’offerta enologica italiana, con un tasso da awareness del 76%, rispetto al 69% dei consumatori maschili.
Carlo Flamini, responsabile dell’Ossevatorio di UIV, commenta così: “negli Stati Uniti il Prosecco è simbolo di eleganza, moderazione e stile di vita italian, non è un caso se è apprezzato in tutte le fasce di età, con picchi tra le over 55. Ma la vera scommessa, oggi, è quella multietnica. Il Prosecco sino ad oggi è presidio dei consumatori bianchi, che rappresentano quasi l’80% del mercato, mentre fatica a raggiungere gli ispanici, i neri e gli asiatici. È proprio in queste coorti, sempre più rilevanti anche da un punto di vista demografico, che dobbiamo recuperare per attirare nuovi appassionati. Si tratta di attivare leve comunicative efficaci e promuovere la dimostrata versatilità dello sparkling made in Italy”.
Il successo del prosecco negli USA si dimostra non solo intergenerazionale, ma attraversa gli Stati Uniti da costa a costa: oltre la media figurano i consumatori del New England, del South e Middle Atlantic fino al Pacific. A scegliere le bollicine venete sono, nel 65% dei casi, consumatori che dichiarano redditi oltre gli 80 mila dollari all’anno, mentre il 27% ne guadagna più di 150 mila. Sul fronte del prezzo, nel fuori casa 7 consumatori americani su 10 spendono più di 20 dollari al litro, mentre si ribalta la proporzione nell’off-premise, dove il 61% dei consumatori sceglie a scaffale prodotti sotto i 20 dollari.
Nel quadro generale delle esportazioni bisogna ovviamente tenere in considerazione l’effetto dei dazi di Trump, che tra la fine del 2024 e il primo bimestre del 2025 hanno fatto partire una corsa all’acquisto, per riempire i magazzini prima che le nuove tariffe entrassero in vigore.
Un’influenza, quella dei dazi, che ha portato a chiudere l’anno scorso con spedizioni di Prosecco verso gli Stati Uniti in crescita per un valore del 15%, pari a 491 milioni di euro, e che ha visto gennaio e febbraio di quest’anno registrare un +42%.