Eataly Verona chiude: 33 dipendenti a casa e uno spazio da ripensare

A meno di tre anni dall'apertura, il punto vendita veronese di Eataly chiude: in città nessuno si stupisce, restano i dubbi sul futuro dei dipendenti e della struttura.

Eataly Verona chiude: 33 dipendenti a casa e uno spazio da ripensare

La notizia non ha stupito nessuno, e tra i veronesi la cosa era già pronosticata da tempo: Eataly Verona chiude. La sede scaligera della creatura di Oscar Farinetti era aperta da meno di tre anni nella ex Stazione Frigorifera Specializzata, capolavoro dell’archeologia industriale veronese e sottoposto a un lungo lavoro di restauro.

Ancora non è stata comunicata una data di chiusura ufficiale, ma sono già state aperte le procedure con i sindacati per tutelare i 33 dipendenti.

Un progetto ambizioso

eataly verona

Le testate locali ormai davano per certa la chiusura, poi confermata da una nota ufficiale: “la società si vede costretta a chiudere il punto vendita di Verona”.

Quella tra Eataly e la città di Verona è una storia d’amore mai effettivamente decollata, nonostante l’operazione abbia regalato alla città uno spazio, quello della cosiddetta “Rotonda”, dall’indubbio fascino, in cui ospitare mostre ed eventi culturali, dopo la ristrutturazione a cura dell’architetto Mario Botta e con il coinvolgimento (anche finanziario) di Fondazione Cariverona, che dell’immobile è anche proprietaria.

L’ambizione, però non è bastata: “le previsioni relative allo sviluppo attrattivo dell’area in cui si trova il punto vendita non si sono verificate”. Una problematica che “unita alle ingenti perdite operative generate dal punto vendita, ha reso non più sostenibile la gestione del negozio, nonostante gli sforzi profusi per ridurre i costi e creare nuove opportunità commerciali”.

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L’esperienza veronese di Eataly sembra quindi da archiviare, e bisogna pensare al futuro, soprattutto a quello dei lavoratori.

La nota del Gruppo Eataly tiene a precisare di avere “già avviato gli incontri con le rappresentanze sindacali per valutare ogni possibile misura dedicata a tutelare il personale coinvolto che, ad oggi, conta 33 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Eataly ha espresso la disponibilità ad esplorare ogni opzione per supportare i dipendenti impiegati nello store, mediante ricollocazione in altri punti vendita o diverse soluzioni che potranno essere individuate con le organizzazioni sindacali”.

Resta da capire cosa ne sarà di una struttura così importante. Se l’azienda sottolinea di mantenere “l’impegno e la volontà di sviluppo”, le voci che si rincorrono in città dicono che potrebbe essere la location ideale per il progetto del Museo del Vino.

Questa chiusura va in controtendenza rispetto all’espansione, anche all’estero, del gruppo: “Eataly S.p.A. sta perseguendo un importante piano di sviluppo e razionalizzazione, con oltre 15 nuove aperture previste nel 2025 in Italia e all’estero”.