Ecco come il ministro Lollobrigida distribuirà il miliardo di euro che ha destinato all’agricoltura

Ovicoltura, proteine vegetali e allevamento: sono questi i tre pilastri che riceveranno la maggior parte del miliardo di euro stanziato dal ddl Coltivaitalia.

Ecco come il ministro Lollobrigida distribuirà il miliardo di euro che ha destinato all’agricoltura

Una cifra senza precedenti, o quasi: dal Ministero dell’Agricoltura dicono che era dal 1977 che non venivano messi così tanti soldi nel settore. Tanti, in effetti, sono tanti: un miliardo di euro, pare. A tanto ammonta la cifra che, dicono fonti accreditate, annuncerà oggi il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, con il ddl Coltivaitalia, collegato alla legge di Bilancio.

Un piano spalmato su tre anni, dal 2026 al 2028, che distribuirà le risorse agricole in tre parti uguali, su tre settori considerati strategici, o comunque più bisognosi dell’aiuto di Stato. Di certo, una così ingente quantità di denaro serve a far meno pesare il taglio delle risorse destinate dalla Commissione Europea alla PAC, la Politica Agricola Comune, che passano da 386 a 300 miliardi di euro, con una diminuzione delle risorse destinate all’Italia di circa otto miliardi in sette anni (fonte: IL Sole 24 Ore). Quindi, con questa iniezione di denaro annunciata, diciamo che l’agricoltura italiana (e gli agricoltori italiani) forse si sentiranno un po’ risollevati.

Dove finirà il miliardo di Coltivaitalia

ulivi

Come detto, tre sono i settori agricoli individuati per la destinazione di questo miliardo di risorse che fa parte del piano Coltivaitalia. Ovviamente, i soldi non andranno solo a loro, ma questi sembrano essere i rami prioritari che il Ministero ha individuato per gli aiuti. Il primo è il comparto ovicolo, indubbiamente un’eccellenza italiana, sempre che su quello si decida di puntare, e cioè sulle piccole e medie produzioni che portano fuori un grande olio italiano. Perché l’obiettivo, pare, sia quello non tanto di appoggiare la produzione d’eccellenza e di indubbia qualità, quanto quello di incrementare la capacità produttiva, rendendo l’Italia autosufficiente nei consumi di olio ed evitando l’importazione. E poi, certamente, ci sono i sostegni alle regioni che lottano contro le fitopatie che colpiscono gli uliveti, come la Xylella in Puglia.

Xylella: partito il piano di salvataggio degli ulivi secolari, innestate le prime 100 piante Xylella: partito il piano di salvataggio degli ulivi secolari, innestate le prime 100 piante

Il secondo settore a cui verranno destinate le risorse del ministero è la coltivazione di proteine vegetali destinate alla produzione di mangimi. Anche qui, l’idea è puntare sempre di più all’autosufficienza, producendo nazionalmente i mangimi per le nostre bestie e quindi sostenendo il più possibile gli allevamenti italiani, che infatti sono il terzo settore che verrà investito dai fondi di Coltivaitalia.

La maggior parte delle risorse, pare, andranno a sostegno dei contratti di filiera, e sembra che ci sia anche un importante sostegno per favorire il ricambio generazionale in agricoltura, incentivando le imprese under 40 e facilitando l’accesso al credito dei giovani agricoltori e allevatori.