Quattro tartarughe giganti delle Galapagos sono state trovate morte in un parco nazionale di Isabela, l’isola più grande dell’arcipelago in questione. Come potrete immaginare la caccia e l’uccisione di questi animali, che di fatto versano in via d’estinzione, è severamente vietata dalla legge (il divieto scattò nell’ormai lontano 1993, per i più curiosi) – motivo per cui le autorità governative dell’Ecuador hanno immediatamente avviato un’indagine per individuare i colpevoli, che rischiano fino a tre anni di carcere. Il sospetto degli agenti delle forze dell’ordine impegnati nel caso, secondo quanto lasciato trapelare, è che gli esemplari in questione siano stati cacciati e poi mangiati: la carne di tartaruga, di fatto, era un tempo considerata una prelibatezza, e nonostante i divieti già menzionati negli ultimi due anni si sono registrate una ventina di uccisioni.

Proprio sull’isola di Isabella, nel settembre dello scorso anno, i ranger del parco trovarono i cadaveri di quindici tartarughe giganti della Sierra Negra, verosimilmente – secondo le prove raccolte – cacciate per la loro carne. Plausibile, dunque, che anche i quattro esemplari uccisi più recentemente siano stati cacciati per il medesimo motivo: gli esperti dovranno eseguire l’autopsia sui resti per confermare questi sospetti, mentre gli agenti di un’unità specializzata in crimini ambientali sta raccogliendo le testimonianze degli agenti del parco nazionale.
Fonte: Il Sole 24 Ore