Enea investe sui cosmetici ottenuti da curcuma, peonia e liquirizia

Da ENEA in campo anche un progetto per produrre un glutine “detossificato” per alimenti adatti a celiaci e intolleranti

Enea investe sui cosmetici ottenuti da curcuma, peonia e liquirizia

Piante alimentari, ma persino scarti alimentari e cellule vegetali sfruttati da Enea, (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per realizzare cosmetici sicuri e sostenibili.

Dunque curcuma, kencur, peonia, mirtillo rosso, gelsomino e liquirizia utilizzati per dare vita ad una vera e propria “nuova generazione” di cosmetici. Il progetto è finanziato dal programma Ue Horizon 2020 con 7,9 milioni di euro, che coinvolge 12 paesi e 17 partner tra cui Enea e Arterra Bioscience per l’Italia e Technical Research Centre of Finland (Vtt) nel ruolo di coordinatore.

Gianfranco Diretto del Laboratorio Biotecnologie Enea spiega: “È una rivoluzione nel modo in cui gli ingredienti cosmetici vengono scoperti, fabbricati e convertiti in prodotti validati e adatti al mercato che attirino i consumatori di oggi, sempre più attenti alla qualità e all’ambiente. Verranno infatti applicati approcci sostenibili e di produzione su scala industriale, senza ricorrere alla sperimentazione animale, un tipo di esperimento scientifico che prevede poi il test su volontari umani”.

Curcuma

Altro progetto riguarda un nuovo processo per produrre glutine “detossificato” adatto quindi a produrre alimenti per celiaci e intolleranti al glutine. La proteina “detossificata” viene prodotta utilizzando cellule batteriche o vegetali che, adeguatamente istruite con i metodi della biologia molecolare, diventano delle vere e proprie “biofabbriche”.

“Pur restando strutturalmente molto simile a quella ‘naturale’, per poterne mantenere le caratteristiche più interessanti durante la panificazione o la produzione di altri prodotti da forno, questa nuova proteina non viene riconosciuta da parte degli anticorpi presenti nel siero dei pazienti celiaci”, spiega Selene Baschieri, ricercatrice e inventrice del brevetto insieme ai colleghi Marcello Donini, Chiara Lico, Carla Marusic e Silvia Massa.

“La nostra invenzione permetterà di realizzare alimenti di nuova generazione definibili come gluten safe che andrebbero ad interessare tutti i soggetti affetti da celiachia, una malattia immuno-mediata che colpisce in Europa circa l’1% della popolazione”, prosegue Baschieri.