Enna, scoperta una frode da 2 milioni di euro sui fondi Ue per l’agricoltura: 12 indagati

I Finanzieri di Enna hanno scoperto una frode da oltre 2 milioni di euro nel settore dei fondi dell'Unione Europea elargiti per l'agricoltura.

Enna, scoperta una frode da 2 milioni di euro sui fondi Ue per l’agricoltura: 12 indagati

“Coda di Volpe”: questo il nome dell’operazione condotta nel corso delle ultime settimane dalla Guardia di Finanza di Enna, in Sicilia, che ha portato a smascherare una frode nel settore dei fondi dell’Unione Europea originariamente elargiti a favore dell’agricoltura. Secondo quanto emerso dai rapporti redatti dalle Fiamme Gialle, il giro di riciclaggio aveva un valore di oltre 2 milioni di euro e coinvolgeva dodici imprenditori impegnati nel territorio provinciale nei settori agricolo e zootecnico: l’operazione – le cui indagini sono durate per più di 2 anni – si è poi conclusa con il provvedimento di un sequestro amministrativo di beni e disponibilità finanziarie dei dodici interessati per un valore complessivo di circa 700 mila euro.

guardia-finanza

Agli imprenditori in questione sono stati contestati, a vario titolo, i delitti di riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In questo contesto, dai rapporti è emerso come sia stato decisivo, al fine di portare a compimento i reati, il contributo fornito agli agricoltori autori delle truffe da altri indagati, i quali si sono prestati a ricevere sui propri conti i proventi illeciti per poi destinarli agli investitori in modo da “mascherare” ulteriormente la provenienza illecita del denaro.

Le indagini, stando agli agenti, “hanno permesso di accertare come l’acquisto di vasti fondi agricoli sia avvenuto, ufficialmente da parte di alcuni imprenditori compiacenti, attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti originati da truffe ai danni dello Stato e dell’Unione europea perpetrate da famiglie di agricoltori contigui ad ambienti criminali”.