Fabrizio Nonis, il “macellaio” di Beker on tour, picchiato allo stadio

Fabrizio Nonis, il "macellaio" del programma Beker on tour, è stato picchiato allo stadio dopo la partita Verona-Inter.

Fabrizio Nonis, il “macellaio” di Beker on tour, picchiato allo stadio

Avete presente Fabrizio Nonis, il “macellaio” del programma Beker on tour, nonché volto famoso televisivo nel settore dell’enogastronomia? Ebbene, è stato picchiato allo stadio dopo aver assistito alla partita Verona-Inter.

Fabrizio Nonis si era recato allo stadio Bentegodi di Verona per assistere alla partita insieme al figlio. Solo che dopo la partita si è scatenato un pestaggio: Nonis è stato aggredito dai tifosi del Verona, riportando una perforazione al timpano destro.

È lo stesso Nonis a raccontare a Il Corriere del Veneto cosa sia successo. Lui e il figlio erano appena usciti dallo stadio felici di poter aver assistito dal vivo a una bella partita dopo due anni in cui non andavano allo stadio.

Nonis è un tifoso dell’Inter e segue con simpatia anche l’Udinese. Grazie al suo lavoro ha potuto conoscere diversi giocatori, fra cui Andrea Ranocchia e Kevin Lasagna. Erano stati proprio loro a procurargli i due biglietti sotto la tribuna stampa per vedere la partita insieme. Finito l’incontro, Nonis e il figlio sono usciti dallo stadio e si sono diretti verso la strada dove avevano parcheggiato l’auto.

Fabrizio Nonis, macellaio

Ad un certo punto hanno visto che all’angolo della strada c’era un bar dove erano ammassate centinaia di persone senza mascherina: stavano bevendo e discutendo della partita. Immaginando che fosse un ritrovo degli ultrà dell’Hellas, ha detto al figlio Simone che era meglio fare un giro più largo.

Tuttavia, a meno di 300 metri dall’auto, Nonis si è accorto che un gruppetto di 6-7 persone si era staccato da quell’assembramento e aveva cominciato a seguirli. L’uomo ha anche specificato che non indossava nessuna bandiera, sciarpa o abito che potesse far pensare alla sua squadra di appartenenza.

Ad un certo punto il gruppetto ha cominciato a gridare e chiedergli che ore fossero. Così i due si sono fermati e il figlio Simone gli ha fornito l’orario. Intanto uno degli aggressori, un uomo fra i 45 e i 50 anni con il cappellino dell’Hellas gli ha chiesto in malo modo cosa ci facessero lì in zona.

Nonis ha pensato che sarebbe stato meglio rispondergli in dialetto, in modo da fargli capire che erano veneti anche loro e gli ha detto che erano andati a vedere la partita. Così l’uomo gli ha chiesto che squadra tifasse. Nonis gli ha risposto che non tifava per nessuna squadra, ma, incalzato, ha spiegato di avere simpatie per l’Udinese.

Ma non appena pronunciato il nome della squadra, ecco che l’uomo gli ha sferrato un pugno in volto facendolo cadere a terra. Portato in ospedale, la diagnosi è stata di perforazione del timpano.