Fairtrade pubblica la Mappa dei Rischi umani e ambientali nelle catene di fornitura alimentare

Fairtrade ha pubblicato la Mappa dei Rischi umani e ambientali nelle filiere di approvvigionamento del settore alimentare.

Fairtrade pubblica la Mappa dei Rischi umani e ambientali nelle catene di fornitura alimentare

Un atlante che consente di individuare le criticità più significative, tanto per il rispetto dei diritti umani che per il benessere ambientale, nelle catene di approvvigionamento: ecco, così potremmo definire la nuova Mappa dei Rischi umani e ambientali recentemente pubblicata da Fairtrade, che porta così alla luce i numerosi nei che macchiano le catene di fornitura della filiera alimentare. Al momento la Mappa copre solamente caffè, cacao, banane, uva e miele e i Paesi che si qualificano come maggiori produttori di questi particolari beni, ma l’associazione pianifica di aggiungere molti altri prodotti nei mesi a venire.

Un tassello nel lavoro di monitoraggio di Fairtrade

Raccolto cacao

Consultare la Mappa è piuttosto semplice: le singole criticità possono essere analizzate sia a partire dal prodotto in questione che dai Paesi produttori (e soprattutto – dettaglio importante – non sono ristrette ai soli contesti Fairtrade); e l’intero progetto è stato concepito in modo che chiunque, dagli stessi agricoltori alle associazioni di settore, aziende e ONG, possano individuare i rischi più significativi per le comunità e per le catene di approvvigionamento.

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L’elaborazione della Mappa ha richiesto diversi mesi di lavoro e ha coinvolto le cooperative, i singoli lavoratori e il management delle organizzazioni, raccogliendo le informazioni necessarie al suo completamento attraverso un rapporto di dialogo e collaborazione. Spulciando le informazioni inerenti alle catene sopracitate è possibile anche consultare informazioni dettagliate circa i rischi specifici identificati nel contesto dei singoli beni trattati, che spaziano dal lavoro minorile, i diritti di genere e il reddito dignitoso fino alle conseguenze ambientali legate all’imperversare del cambiamento climatico o all’azione dell’uomo.

In altre parole, la Mappa propone un approccio biplanare alla questione, identificando i rischi che macchiano la filiera e catalogando i più comuni, in modo da affiancare le aziende di settore a implementare e rispettare i propri doveri di diligenza e da aiutarle a identificare, mitigare o meglio ancora prevenire i danni e i rischi causati dalle criticità individuate.

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“La Mappa dei rischi servirà a facilitare un dialogo trasparente tra gli attori delle filiere” ha commentato a tal proposito Marike de Peña, Presidente della CLAC, organizzazione che raggruppa i produttori Fairtrade in America Latina “e aiuterà le aziende a costruire risposte efficaci per affrontare i rischi maggiori, evitando ulteriori danni alle comunità agricole e al pianeta”. Fairtrade incoraggia le aziende a utilizzare la Mappa come un’opportunità per avviare il dialogo con la cosiddetta altra parte del bancone con l’obiettivo di rendere le filiere globali più sostenibili.