Ferrara, uccide la madre avvelenando il suo tè: “Vorrei un’altra mamma”

Sara Corcione, residente a Ferrara, ha avvelenato la madre: tra le due c'era una relazione conflittuale risalente all'adolescenza.

Ferrara, uccide la madre avvelenando il suo tè: “Vorrei un’altra mamma”

Il nitrato di sodio è un conservante chimico frequentemente impiegato nell’industria delle carni e dei salumi ma che, se assunto in certe quantità, può rivelarsi letale (e a tal proposito vi segnaliamo che secondo le autorità francesi ha un forte legame con il cancro al colon). Sara Corcione, una ragazza di 38 anni residente a Ferrara, ne acquistò un poco su Internet lo scorso anno e, molto più di recente, decise di utilizzarlo per avvelenare il freddo che sua madre era solita bere per poterla uccidere – ma andiamo con ordine.

ambulanza

Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle forze dell’ordine che stanno indagando il caso, Corcione avrebbe atteso che sua madre, che abitava nella stessa palazzina ma in un appartamento diverso, si allontanasse per qualche giorno per una piccola vacanza. A questo punto, armata del veleno e della chiave di casa, si sarebbe intrufolata nell’appartamento della madre e avrebbe mescolato il nitrato nei bicchieri di tè conservati in frigo. Al ritorno dalla breve vacanza, Sonia Diolaiti – questo il nome della mamma – avrebbe sorbito la bevanda avvelenata e poco dopo si sarebbe sentita male: la donna avrebbe poi tentato di contattare la figlia per ricevere aiuto, ma senza alcun successo. Sara Corcione ha lasciato che morisse.

“È emersa una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici” ha commentato l’avvocato difensore Gianni Ricciuti facendo riferimento alla sua cliente. “Mi aspetto una consulenza sulla sua capacità d’intendere e di volere”. Schiva e solitaria, Sara Corcione era stata sentita più volte pronunciare frasi come “Vorrei un’altra madre”: a quanto pare tra le due esisteva una relazione conflittuale risalente all’adolescenza che avrebbe portato la 38enne – che ora si trova in carcere a Bologna – a nutrire un forte risentimento.