Ferrero: le nocciole della Turchia scarseggiano a causa dei cambiamenti climatici

Allarme Ferrero: a causa dei cambiamenti climatici scarseggiano le nocciole della Turchia usate per produrre la Nutella (e altre cose).

Ferrero: le nocciole della Turchia scarseggiano a causa dei cambiamenti climatici

È allarme per il Gruppo Ferrero: in Turchia scarseggia il raccolto delle nocciole usate per produrre, fra le altre cose, la Nutella. Ed è tutta colpa dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteo estreme e irregolari che questi causano.

Secondo un recente report, ultimamente la Turchia è stata vittima di disastri naturali collegati a condizioni meteo avverse: siccità, inondazioni e incendi stanno mettendo a serio rischio la produzione di nocciole del paese.

Bisogna considerare il fatto che l’82% delle nocciole mondiali proviene dalla Turchia. La stessa Ferrero per realizzare Nutella e Ferrero Rocher utilizza per l’80% le nocciole della Turchia: se la produzione dovesse calare, ci sarebbe un impatto notevole sulla produzione di questi marchi.

Anche la Ferrero Hazelnut Company (HCo) ha ribadito che la Turchia è un importante paese di approvvigionamento per l’azienda per quanto riguarda le nocciole: la parte del territorio che affaccia sul Mar Nero è il più grande produttore mondiale di noccioline.

Ferrero ricorda che è vero che le nocciole da loro utilizzate arrivano anche da Italia, Cile e Stati Uniti, ma ogni tipo di nocciola ha proprietà organolettiche diverse e possono funzionare meglio su determinati tipi di prodotti, non su tutti.

Per esempio, le noccioline allungate sono ideali per realizzare la pasta di nocciole utilizzata per preparare la Nutella o i Kinder Bueno, mentre le noccioline tonde funzionano meglio per le praline come i Ferrero Rocher. Quindi a ogni dolce, la sua nocciola.

nutella

Il fatto che Ferrero dipenda dalla Turchia come fornitore di nocciole è attestato anche dal fatto che, nel 2014, ha acquisito l’azienda turca produttrice di nocciole Oltan Group.

Tuttavia i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio tutta la produzione. Per ovviare al problema, Ferrero ha fatto sapere che stanno ideando progetti per migliorare la biodiversità delle aziende agricole e la capacità degli agricoltori di resistere a questi cambiamenti.

Ma non è solo la Turchia la vittima di questi cambiamenti: a febbraio era stato lanciato l’allarme anche per le nocciole del Piemone, a rischio a causa dei rincari e delle gelate.