Fico guarda alla Cina, ma la verità è che in Italia continua a non sfondare

Fico Eataly World punta al 2024 per tornare a fare degli utili, e nel frattempo mira a un'espansione verso la Cina.

Fico guarda alla Cina, ma la verità è che in Italia continua a non sfondare

Fico Eataly World ha ancora bisogno di qualche tempo, una manciata di anni, prima di macinare utili. A dirlo non siamo noi, ma lo stesso amministratore delegato del cosiddetto parco bolognese del cibo, Stefano Cigarini, che nell’illustrare i numeri aggiornati ha lasciato trapelare il suo obiettivo finale – quello di trasformare il parco in una vera e propria struttura tematica. Una trasformazione, questa, che di fatto sembra non possa prescindere da una manovra di espansione con destinazione estero, con la Cina che rappresenta la pista nettamente più calda. Ma una cosa alla volta: cominciamo con il dare un’occhiata ai cari, eloquenti numeri.

“Il 2024 sarà l’anno in cui torneremo a fare utili”

Stefano Cigarini

Prima le buone notizie: la permanenza media del visitatore è decisamente aumentata, passando da una media di appena 1,5 ore a un ben più abbondante – e rispettabile – cinque; ed è raddoppiata la spesa media (dai 15 euro del 2020 agli oltre 35 di oggi), complice anche un incremento degli ingressi del 30% su base annua. Ora però, come ci si muove? La lettura proposta da Cigarini prevede ancora qualche milioncino di euro da declinare negli anni a venire (con il prossimo triennio – 2023, 2024 e 2025 – che pare determinante) e piani di espansione per ora riservati quasi esclusivamente al comodo panorama che si estende oltre la nostra Penisola.

“Quest’anno registriamo in sostanza la perdita del 2019″ ha continuato Cigarini in riferimento alla performance annuale “attorno ai 3 milioni ammortamenti inclusi, ma con un volume di visitatori più basso, visto che allora, da quando ha aperto il parco a fine 2017, si entrava a ingresso libero. Significa che questo modello di business, col biglietto, è più sensibile. Realisticamente, il 2024 sarà l’anno in cui torneremo a fare utili”.

L‘espansione, come accennato, sembra invece una mossa ad appannaggio dell’estero: “In Italia non ci saranno” spiega ancora Cigarini, riferendosi per l’appunto a eventuali progetti di espansione futura. “A livello nazionale esistono già i vari punti Eataly World e sarebbe quindi una duplicazione. In generale, la nostra idea è quella di far diventare Fico il parco del cibo italiano all’estero. Abbiamo richieste in questo senso e vogliamo andare avanti, dopo aver messo a regime Fico a Bologna”.

Uno sguardo all’estero per crescere ancora di più o per dimenticare quanto accaduto (e quanto sta effettivamente accadendo) in patria? La prima destinazione per lasciarsi alle spalle l’amarezza dello Stivale, come anticipato, pare la Cina. “Teoricamente, sarà il primo paese dove andremo” ha confessato Cigarini. Sui tempi non abbiamo ancora certezze, un po’ come per il progetto dello stadio: il Bologna ci ha detto che in 6-9 mesi la tira su, è una struttura tipo lo stadio del Cagliari o del Frosinone: un pre-montato assemblato a fine opera. Non si consuma suolo, fra l’altro, evitando cattedrali nel deserto pensando ai parcheggi o al resto”.