Flavio Briatore mostra la fattura dei suoi tartufi, acquistati ad Alba

Un video Instagram di Briatore che mostra i tartufi bianchi d'Alba accende la polemica, e l'Associazione tartufai insorge: "troppo grossi, impossibile che in una stagione secca come questa vengano da Alba".

Flavio Briatore mostra la fattura dei suoi tartufi, acquistati ad Alba

Un anno nero per il tartufo d’Alba, quasi introvabile. Ma non per il noto imprenditore Flavio Briatore. È polemica infatti per i tartufi bianchi d’Alba mostrati in un video su Instagram da Flavio Briatore. A puntare il dito l’Associazione nazionale tartufai, che chiede maggior chiarezza sulla provenienza.

“Buongiorno, guardate che roba – esordisce Briatore nel suo video, che trovate qua sotto -. Questi sono tartufi d’Alba, certificati. Qui siamo da Cipriani, a Monaco. Quest’anno i tartufi non si trovano. Noi li troviamo. Logicamente con le tagliatelle Cipriani, vi aspettiamo”.

View this post on Instagram

A post shared by Flavio Briatore (@briatoreflavio)

E per fugare ogni dubbio, Briatore ha pubblicato pure una fattura che mostra l’acquisto effettuato presso un rivenditore di tartufi di Alba. Il prezzo? 6 mila euro al chilogrammo.

View this post on Instagram

A post shared by Flavio Briatore (@briatoreflavio)

Nel frattempo il presidente dell’Associazione nazionale tartufai italiani, Riccardo Germani, ha presentato un esposto al Nas (Nucleo antisofisticazioni) dei Carabinieri e indirizzato al ministero della Politiche agricole e forestali. Secondo Germani i tartufi mostrati da Briatore non possono essere di Alba: “troppo grossi, impossibile che in una stagione secca come questa vengano da Alba e siano stati cavati dai tartufai tra Langhe e Monferrato”.

“Briatore può essere stato raggirato – afferma Germani -. Non basta che un tartufo sia venduto ad Alba, noi vorremmo che fosse indicato se è stato trovato lì, ma questo non è richiesto dalla legge. Invece, come avviene per altri prodotti, sarebbe importante”.