Foggia: i braccianti immigrati scioperano contro la regolarizzazione temporanea

A Foggia i braccianti immigrati hanno organizzato uno sciopero con corteo per protestare contro la regolarizzazione temporanea post Coronavirus.

Foggia: i braccianti immigrati scioperano contro la regolarizzazione temporanea

A Foggia i braccianti immigrati hanno deciso di scioperare contro la regolarizzazione temporanea. E’ successo a Torretta Antonacci: i lavoratori, organizzati dal sindacalista Usb Aboubakar Soumahoro, si sono uniti alle Sardine e ai Verdi-Europa Verde per chiedere maggiori diritti e dignità.

Elena Grandi e Matteo Badiali, co-portavoci, hanno spiegato di essere accanto ai braccianti in mobilitazione perché vengono sfruttati nelle campagne d’Italia. E parlano di decreti sicurezza non più tollerabili. I braccianti si sono organizzati con striscioni e cartelli, seguendo lo slogano “Perché non marciscano i diritti”: vogliono rispetto e condizioni migliori.

Dal canto loro i Verdi-Europa Verde hanno deciso di aderire allo sciopero della spesa: non compreranno frutta e verdura per manifestare solidarietà verso gli “invisibili” che lavorano in campagna. Proprio i Verdi-Europa verde hanno sottolineato come il provvedimento preso dal Governo in merito alle regolarizzazione temporanee abbia evidenziato ancora una volta come frutta e verdura vengano considerati più importanti degli esseri umani.

Il fatto è che ai braccianti immigrati viene dato un diritto temporaneo, escludendo fra l’altro la maggior parte dei migranti colpiti dai decreti sicurezza. E chiedono che venga dato anche a loro diritti fondamentali: un salario dignitoso, un medico di base, una casa e una vita.

Più dirette le Sardine: per loro il provvedimento è un regalo alle imprese che non colpisce chi sfrutta il lavoro dei braccianti. Nessuno doveva essere escluso: la regolarizzazione doveva essere estesa a tutti per garantire salute, sicurezza e diritti ai 600mila migranti che vivono e lavorano in Italia in condizioni di irregolarità.