Fondazione Cotarella, il nuovo progetto contro i disturbi alimentari

Nasce Fondazione Cotarella, il nuovo progetto delle Cotarella Sisters' volto ad affrontare i disturbi alimentari.

Fondazione Cotarella, il nuovo progetto contro i disturbi alimentari

Dalla mente delle Cotarella Sisters’ nasce la Fondazione Cotarella, il loro nuovo progetto volto ad affrontare i disturbi alimentari supportando e sostenendo i giovani grazie alla promozione di stili di vita sani che pongono l’accento sulla corretta alimentazione e sul rapporto con la natura.

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Fondazione nacque, a onor del vero, il 17 aprile 2021, ma ha avuto bisogno di qualche mese di gestazione per mettere a punto le idee e i programmi che effettivamente la compongono; programmi che promuovono un’alimentazione equilibrata fin dall’infanzia e che possano porta avanti studi e ricerche scientifiche nel campo dell’agroalimentare con progetti di sviluppo del territorio, modelli innovativi finalizzati alla rivalorizzazione delle aree rurali e alla realizzazione di villaggi intelligenti. Il progetto è stato poi presentato in anteprima il 12 dicembre 2021 al Teatro Mancinelli di Orvieto in una serata condotta da Dominga Cotarella e Ruggero Parrotto e dove, in un fitto susseguirsi di emozioni e racconti, sono intervenuti personaggi come Tomaso Trussardi, Elisabetta Franchi, Martina Colombari, Giuseppe Palmieri, Matteo Zappile, Sebastien Ferrara e tanti altri. La presentazione e la discussione del progetto è culminata con con una cena conviviale al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto e in un’asta benefica che ha raccolto circa 30 mila euro.

Fondazione Cotarella si declina in tre macrogruppi: la Fattoria Integrata, dove si potrà sostare e partecipare a percorsi di Pet therapy e laboratori creativi per imparare a trasformare le materie prime in cibi sani e nutrienti; l’Accademy, dove tramite l’alternarsi di aula tradizionale, laboratori e percorsi esperienziali si sperimenteranno percorsi emotivi (come la gestione dello stress e dei fallimenti) e relazionali; e, infine, tramite una collaborazione con i migliori Centri di Ricerca al fine di individuare percorsi di empatia e riabilitazione dai disturbi alimentari.