Formaggi: costano di più, ma non abbastanza per coprire i rincari

Il latte costa quasi un terzo in più rispetto ad un anno fa, a questo si aggiunge il caro bollette, l'aumento del costo della plastica, del mangime e tantissimo altro.

Formaggi: costano di più, ma non abbastanza per coprire i rincari

Il prezzo dei formaggi sugli scaffali dei supermercati è salito, ma non abbastanza da coprire i rincari che hanno colpito le aziende produttrici.

Il latte costa quasi un terzo in più rispetto ad un anno fa, a questo si aggiunge il caro bollette, l’aumento del costo della plastica, del mangime e tantissimo altro. Secondo Ismea, inoltre, ad influire sono anche la siccità, il contesto internazionale aggravato dalla guerra in Ucraina e la difficoltà a reperire a prezzi competitivi il mangime e i foraggi.

“La produzione nazionale di latte – sottolinea Ismea – potrebbe subire una contrazione importante nella seconda parte dell’anno e, considerando anche l’andamento degli altri Paesi europei, potrebbero verificarsi serie criticità per l’approvvigionamento di materia prima da parte dell’industria di trasformazione”.

latte stalla

Preoccupazioni anche dal presidente di Assolatte Paolo Zanetti: “Non si tratta di una situazione drammatica, ma in effetti alcuni produttori iniziano a far fatica a trovare il latte o rinunciano a produrre perché vengono chiesti prezzi troppo alti. I distributori ci dicono che ricevono alcuni rifiuti a soddisfare picchi di domanda. Del resto la disponibilità in questo momento è ridotta a livello europeo e la stagione estiva che comporta una produzione naturalmente più bassa”.

E ora? Potrebbe arrivare altri aumenti per i consumatori. “Capisco che per il consumatore sta aumentando tutto e l’inflazione può portare a un taglio di consumi – prosegue Zanetti – ma bisogna anche considerare che un aumento del 12-13% su una spesa media mensile di 25 euro a persona, che comprendere dal latte al formaggio passando per lo yogurt, non è così determinante sui bilanci familiari come ad esempio i rincari della benzina o delle bollette”.

Fonte: Il Sole 24 Ore
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