Francia e Germania di nuovo in lockdown, chiudono bar e ristoranti per un mese

Richiudono bar e ristoranti in Francia e in Germania. La notizia era nell'aria già da qualche settimana e, ieri, l'ufficialità.

Francia e Germania di nuovo in lockdown, chiudono bar e ristoranti per un mese

Richiudono bar e ristoranti in Francia e in Germania. La notizia era nell’aria già da qualche settimana e, ieri, l’ufficialità, dopo il consueto discorso alla nazione dei due leader Emmanuel Macron e Angela Merkel.

In Francia e in Germania la morsa del Coronavirus non si allenta e, così, ai governi non resta altro che ricorrere nuovamente al lockdown, anche se in forma più leggera rispetto a quanto accaduto la scorsa primavera.

In Francia la chiusura totale scatterà domani, venerdì 30 ottobre, e durerà fino al primo di dicembre. Chiudono quindi tutte le attività ritenute non essenziali come bar, ristoranti e alcuni negozi (gli stessi classificati come non essenziali in primavera), mentre restano aperte le scuole. Spostamenti fuori casa possibili solo fino ad un chilometro dalla propria residenza.

“Il virus circola a una velocità che anche le previsioni più pessimiste non avevano previsto […] Dobbiamo dare un colpo di freno brutale”, spiega Macron durante il suo messaggio in diretta tv ai francesi.

Situazione drammaticamente simile in Germania, dove Angela Merkel annuncia un lockdown di 4 settimane in tutto il Paese. Anche qui ad abbassare nuovamente le serrande, ancora una volta, bar e ristoranti e tutte le altre attività ritenute non essenziali come cinema, teatri, palestre, piscine, saloni di bellezza che dovranno chiudere dal 2 di novembre. Restano aperti scuole e negozi. Anche gli alberghi non potranno più ospitare turisti ma solo persone che si spostano per motivi di lavoro. Contatti privati limitati a 10 persone.

“Il nostro sistema sanitario oggi può ancora reggere con questa sfida -spiega la Merkel – ma a questo ritmo di nuove infezioni raggiungeremo i limiti delle nostre capacità in poche settimane […] Dobbiamo agire e farlo adesso”

Fonte: Il Corriere – La Repubblica