Gelato per i detenuti ma non per gli agenti, i sindacati precisano

Un'associazione decide di distribuire gelati nel carcere di Novara: sì, ma solo ai detenuti.

Gelato per i detenuti ma non per gli agenti, i sindacati precisano

Un gesto carino e caritatevole, quello di consegnare un po’ di gelato ai detenuti e alle guardie carcerarie: quest’ultime però – precisa il sindacato – non lo hanno ricevuto. Piccola protesta per la dimenticanza o semplicemente precisazione? Non è dato saperlo, così come non capiamo bene quale fosse l’intento delle organizzazioni sindacali delle guardie carcerarie di Novara, che hanno sentito la necessità di specificare che loro il gelato non l’hanno mica ricevuto.

L’iniziativa era stata organizzata dall’associazione culturale di “Brughiera CàDaMat”, che ha organizzato l’invio di gelati e dolci nelle strutture carcerarie di Novara, Vercelli e Busto Arsizio. Nel comunicare l’iniziativa, l’associazione aveva dichiarato di aver concordato con le relative Direzioni e Aree Trattamentali di distribuire i semifreddi appena consegnati sia ai detenuti che al personale in servizio, “perché il momento è davvero complicato per tutto l’universo carcerario e non si può che essere grati a tutti se in queste carceri non si sono verificati gli orribili incidenti che hanno infiammato oltre trenta Istituti italiani, compresi alcuni di Lombardia e Piemonte”.

E invece, le guardie carcerarie sono rimaste senza gelato. Almeno, a quanto dicono le associazioni sindacali. “I gelati sono arrivati per i detenuti ma non per il personale di polizia penitenziaria”, hanno voluto precisare le organizzazioni sindacali delle guardie carcerarie a proposito dell’iniziativa di solidarietà. “Non ci è giunta alcuna notizia in merito al gesto che, comunque, sarebbe risultato decisamente inopportuno sia come associazione di idee sia per collegamenti con i nostri compiti istituzionali che, a prescindere da qualsiasi situazione sociale, metereologica, sanitaria e caritatevole, restano immutati e doverosi per l’ordine e la sicurezza interna ed esterna alle mura detentive”. Insomma: niente gelato, please, stiamo lavorando.

[Fonte: La Stampa]