Gelato prodotto dalla fermentazione dei legumi: la trovata di una startup pugliese

Una startup pugliese ha messo a punto un metodo per produrre del gelato artigianale dalla fermentazione di legumi e cereali.

Gelato prodotto dalla fermentazione dei legumi: la trovata di una startup pugliese

Un gelato artigianale ottenuto grazie alla fermentazione di legumi e cereali: si tratta di quanto ideato da Celery, una startup pugliese con quartier generale a Polignano a Mare specializzata di fatto nella nutrizione e nello sviluppo di “soluzioni alimentari avanzate”. Il processo innovativo, brevettato dagli stessi fondatori, si basa come accennato sulla fermentazione di matrici vegetali per poi generare una bevanda gluten, soy, milk e lactose free; nonché libera di zuccheri e grassi e disponibile in più formati diversi – dalla polvere, al liquido, al cremoso più tradizionale.

cottura alla cieca legumi

Il primo prodotto che vedrà la luce del mercato sarà, per l’appunto, un gelato artigianale battezzato “Iuppi per tutti” ottenuto “con una base vegetale fermentata di legumi e cereali che dona nuova vita ai legumi garantendo, al contempo, maggiore digeribilità”. Come abbiamo anticipato poco sopra, il prodotto finale è privo di latte, lattosio, glutine, sostanze ogm, grassi idrogenati, proteine animali, coloranti, conservanti e aromi artificiali, e dunque adatto senza alcun rischio per la salute a coloro che soffrono di allergie, intolleranze o agli stessi vegani. Una linea verde, quella di Celery, che di fatto si traduce anche in una scelta di packaging adatta: le confezioni saranno composte da carta e cartone certificato PEFC o in alternativa da bioplastica, interamente biodegradabile e compostabile.

Pare inoltre che il progetto abbia già attirato le attenzioni della società Siryo Spa, venture capital nel campo degli investimenti in tecnologie dirompenti nel settore salute dell’uomo e dell’ambiente. “A gennaio 2022 abbiamo ottenuto l’apporto di un primo round finanziario di 2,5 milioni di euro” raccontano i due fondatori, Domenico Centrone, dottore di ricerca in Ingegneria, e Vito Emanuele Carofiglio, dottore di ricerca in Biologia. Risorse economiche che di fatto verranno investite nello “sviluppo della tecnologia e della pipeline di prodotti”.