Genova: bar e ristoranti come luoghi dove somministrare il vaccino?

Una singolare (e discutibile) proposta arriva da Genova: perché non usare bar e ristoranti come luoghi dove somministrare il vaccino anti Coronavirus?

Genova: bar e ristoranti come luoghi dove somministrare il vaccino?

Da Genova arriva una proposta a dir poco bizzarra, se vogliamo definirla così: perché non usare bar e ristoranti come luoghi dove somministrare il vaccino? Beh, di motivi per non farlo ce ne sarebbero parecchi, non ultimo il fatto che fare un vaccino non è come entrare in un bar e prendere un caffè, buongiorno, buonasera, quanto è, ecco a lei e arrivederci.

Comunque sia, tralasciando tutte le motivazioni logistiche, organizzative e sanitarie per cui allestire un centro vaccinale nel Bar dello Sport del paese non sarebbe sempre fattibile, ecco che questa proposta arriva dai titolari del Gradisca Cafe, un locale storico del centro di Genova.

Tramite Facebook i gestori hanno ribadito la situazione di difficoltà che sta vivendo tutto il loro comparto (e su questo non si discute). Tuttavia è l’evoluzione successiva di questa linea di pensiero che è insolita: se c’è chi si reinventa come fioraio, il Gradisca Cafe propone di tornare a rendere bar e ristoranti dei luoghi basilari per il tessuto cittadino trasformandoli in una sorta di centro vaccinale per dare un servizio ai clienti e ai cittadini.

La proposta è quella di usare gli spazi dei bar e ristoranti come centri di somministrazione dei vaccini anti Covid-19. I titolari hanno precisato che non lo fanno per alleggerire il lavoro altrui (e qui ci chiediamo in che senso: volevano forse somministrare loro il vaccino?), ma solo perché hanno voglia di tornare a lavorare prima che sia troppo tardi.

Il post, indirizzato a Giuseppe Conte, chiede poi di riaprire nel pieno rispetto delle regole. E si domanda perché sia impensabile l’uso dei dehor: si evitano gli assembramenti, si sta distanti e igienizzati. Questo perché la sicurezza e la salute sono cose importanti, sia dello staff che dei clienti.

Ok, tutto molto bello e nobile, ma rimane il fatto che non è sufficiente avere una stanza libera per potersi trasformare in un centro vaccinale. Servono anche materiali, attrezzature mediche e personale specializzato che possa lavorare in sicurezza e che sia pronto ad affrontare qualsiasi situazione d’emergenza che si ritrovi davanti. Non basta avere un flacone di vaccino, una siringa e uno stanzone.