Il fornaio assume Simone, una ragazza affetta da sindrome di Down, e da lì si innesca un circolo virtuoso che porta molte altre persone nelle stesse condizioni a entrare nel mondo del lavoro. È l’idea, semplice ed efficace della campagna – e di un video accompagnato da una canzone cantata da Sting – realizzata da CoorDown in vista della Giornata mondiale sulla sindrome di Down, il 21 marzo.
Lo schema è quello di una filastrocca, stile Alla fiera dell’est, con il ritornello che ogni volta aggiunge un personaggio: solo che invece di una serie di animali che si mangiano l’un l’altro, ci sono una serie di imprenditori che assumono persone affette dalla sindrome di Down. “Il fornaio assunse Simone, e tutti video che era capace di fare il suo lavoro. L’avvocata andò dal fornaio e vide Simone al lavoro. L’avvocata assunse John perché il fornaio assunse Simone”. E così via, con una cinghia di trasmissione dovuta all’esempio più che al passaparola: dall’avvocata al dentista alla contadina, per finire con il barbiere. Alla fine il fornaio va a tagliarsi i capelli e non sa che è per merito suo se il barbiere ha assunto Paul. Il cerchio si chiude, ma molti altri se ne sono aperti.
Il tema dell’inclusione nel mondo del lavoro è fondamentale sia per una questione di indipendenza economica delle persone Down, sia più in generale per una questione di integrazione nel tessuto sociale. E sicuramente l’effetto domino dell’esempio è quello che può funzionare meglio. È curioso che a innescare il cambiamento sia ancora una volta un panettiere, ma stavolta non nella parte del cattivo che affama il popolo.